CONEGLIANO – Il primo approccio sempre diretto, mai contatti telefonici che potessero lasciare traccia, la contrattazione in un luogo e la consegna, previo pagamento in un altro. Ampia la gamma di “prodotti” in vendita: dalla semplice marijuana all’eroina, per arrivare a cocaina ed amfetamine.

Queste le caratteristiche della banda di spacciatori finita nel mirino degli agenti del Commissariato di Conegliano che con una complessa indagine di stampo tradizionale sono arrivati a stroncare un massiccio spaccio di droga a studenti e minori in centro città.

^{Il dirigente del Commissariato di Conegliano, dr. Claudio Di Paola, durante la conferenza stampa}

Hanno età che vanno dai 18 ai 20 anni, nessun precedente penale, origini diverse ma un unico comune denominatore: la droga. Quella che spacciavano in grandi quantità ogni giorno a giovani e ragazzini, adescati fuori dagli istituti scolastici del centro città. Un’attività che andava avanti almeno da un anno, fino a giovedì mattina quando i poliziotti hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni di Conegliano, passandole al setaccio.

In manette sono finiti quello che è ritenuto il capo della banda Aldo Prifti 20 enne albanese destinatario di un provvedimento restrittivo, e il suo braccio destro Azamat Kudenetov 19enne russo. arrestato in flagranza di reato in quanto, in un peluche che teneva sopra al letto sono state trovate 9 dosi pari a circa 14 grammi tra eroina e cocaina. Denunciato a piede libero un altro giovane, mentre un quarto ragazzo, italo-marocchino, ha lasciato l'Italia prima che scattassero i provvedimenti eseguiti giovedì. Nelle abitazioni recuperati oltre alle dosi già confezionate, telefoni cellulari, bilancini di precisione, sacchetti usati per confezionare le dosi e oltre 800 euro in contanti.

^{Il peluche trovato in camera del 19enne russo, al cui interno erano nascoste le dosi di cocaina e eroina}

Secondo quanto ricostruito in mese di indagini, fatte di pedinamenti e appostamenti, i quattro ragazzi avevano organizzato un vero e proprio “supermarket” della droga, mettendo a disposizione dei giovani clienti, soprattutto minorenni: marijuana, eroina, cocaina e persino amfetamine.

^{Telefoni cellulari, bilancino di precisione, dosi già confenzionate e il sacchetto per prepararle e contanti, tutto il materiale sequestrato durante le perquisizioni}

Uno smercio molto redditizio, visto che per il solo Prifti, gli investigatori sono riusciti a documentare qualcosa come 500 cessioni in pochi mesi: “Un’attività fiorente quella dei quattro – spiega il dirigente del commissariato conegliano -, che hanno mostrato anche grande capacità nel gestire un traffico a livelli molto elevati. Avevano adottato un modus operandi da criminali navigati che ha reso particolarmente difficili le indagini. Andavano fuori dalle scuole per intercettare i possibili clienti e tutti i contatti prelimianri avvenivano rigorosamente per via verbale. Abolite telefonate ed sms che avrebbero potuto lasciare traccia. Mettevano grande attenzione anche nelle consegne, dopo la contrattazione e il pagamento che avveniva in luogo, la consegna della droga avveniva sempre da un’altra parte”. Contatti fuori dalle scuole e consegne nei luoghi ormai classici dello spaccio Conegliano tra Piazzale Zoppas, via Colombo, Corte delle Rose e Sette Borghi.

Le indagini sono tuttora in corso per cercare di arrivare a chi riforniva i quattro giovani della droga, quantitativi ingenti visto il giro d’affari di uno solo dei componenti: “Prifti era il capo indiscusso, - conclude Di Paola -, colui che gestiva lo spaccio e teneva anche la cassa con i proventi da dividere. Al momento stiamo cercando di chiarire meglio le posizioni dei due denunciati e soprattutto di risalire alle fonti di approvvigionamento dei quattro”.