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18 ottobre 2024

Treviso

Tares: "Stangata in arrivo"

Cna: "Amministrazioni evitino rincari"

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

TREVISO – Dopo la stangata dell’IMU, è in arrivo un nuovo balzello comunale su imprese e famiglie, la TARES, istituito dal decreto “Salva Italia”, che si prevede frutterà alle casse dello Stato circa 1 miliardo di euro.

 

Si tratta di un’imposta che nel 2013 – la prima delle quattro rate annuali è prevista ad aprile - andrà a sostituire la vecchia TARSU e le tariffe rifiuti (TIA), ed ingloberà anche i cosiddetti “servizi indivisibili” (illuminazione pubblica, manutenzione strade ecc.). Per alcune tipologia di utenze non domestiche, come bar e ristoranti attualmente in regime TARSU, sono previsti rincari anche del 30-50%.

 

Con la TARES, da una parte si dovrà coprire la totalità dei costi di gestione dei rifiuti urbani, dall’altra è prevista la partecipazione ai costi dei servizi indivisibili con un importo base di 30 centesimi di euro al mq, da calcolare sull’80% delle superfici catastali degli immobili delle imprese e dei privati. Tale quota andrà poi, di fatto, allo Stato sotto forma di minori trasferimenti ai Comuni. Agli stessi Comuni potranno rimanere solo le somme derivanti dagli eventuali incrementi della tassa stabiliti in ambito locale (fino a 10 centesimi di euro al mq).

 

Vista la precaria situazione finanziaria degli enti locali, questa norma rischia quindi di provocare un ulteriore, insopportabile, appesantimento del prelievo fiscale, come è stato con l’IMU, applicata da molti comuni trevigiani ad aliquote superiori a quelle base e, da nessun Comune applicata con aliquote minime.

 

«Chiediamo ai sindaci che, prima di qualsiasi decisione riguardante la TARES, si confrontino con le rappresentanze dei cittadini e delle imprese, a differenza di quanto fatto per l’IMU, su cui non c’è stato confronto – afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso -. Le imprese e le famiglie sono alla canna del gas, gli amministratori valutino attentamente la situazione ed evitino rincari».

 

La preoccupazione sollevata dalla CNA è lecita, visto che molte Amministrazioni locali hanno alzato le aliquote IMU per far fronte ai tagli dei trasferimenti statali. Prima di alzare aliquote e tariffe l’Associazione artigiana chiede ai sindaci di valutare ogni possibile operazione alternativa, come i risparmi di spesa e la dismissione delle proprietà comunali. La CNA auspica quindi che si aprano tavoli di confronto nei diversi comuni sulla nuova tassa che rischia di dare un’ulteriore colpo all’economia locale.

 


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Stefania De Bastiani

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