TASSA SULL'HANDICAP: ASSOCIAZIONI PRONTE A RICORRERE IN TRIBUNALE
Fish e Cpah respingono il balzello sui Ceod
| Mauro Favaro |
TREVISO – Scoppia la rivolta delle associazioni dei disabili contro l'introduzione di una “tassa sull'handicap” che la conferenza dei sindaci dell'Ulss 9, guidata da Gianpaolo Gobbo, è tornata a chiedere alla Regione e che proprio l'assessore regionale al Sociale, Remo Sernagiotto, ha già definito “inevitabile”, pena il taglio dei servizi dei centri diurni.
“Sappiano Gobbo e Sernagiotto, così come tutti i sindaci, che siamo intenzionati ad affrontare a lancia e spada il Barbarossa in campo – attacca Flavio Savoldi, presidente della Federazione per il superamento dell'handicap del Veneto (Fish) – ricorreremo al Tar e ai tribunali ordinari per difendere i nostri diritti e chiedere l'osservanza delle leggi”.
La Fish, stavolta a braccetto con il Coordinamento provinciale delle associazioni handicappati (Cpah) non ha alcuna intenzione di vedere le famiglie dei 560 disabili, che frequentano i 28 Ceod nell'area di competenza dell'Ulss di Treviso, costrette a versare un contributo mensile (da 30 a 90 euro, se non superiore) per tenere in piedi servizi come quelli della mensa e del trasporto.
Per di più dopo il braccio di ferro che nel 2009 è già finito sui banchi del Tar ed è stato stoppato dall'intervento della Regione che ha escluso ogni “compartecipazione alla spesa per prestazioni erogate dai centri diurni a favore dei soggetti disabili”.
“Questi centri sono servizi essenziali e la loro frequenza deve essere garantita alle persone disabili che ne hanno la necessità: bisogna potenziare il Fondo per la non autosufficienza (sino ad ora scatola praticamente vuota, ndr) e invece i sindaci scelgono di colpire le famiglie a basso redditto – conclude duro Savoldi – perché la soglia di esenzione dovrà necessariamente essere molto bassa, diversamente la compartecipazione non avrebbe alcuna efficacia e i sindaci raccoglierebbero solo una manciata di euro: la verità è che vogliono tassare chi lavora e convive con la disabilità”.
La battaglia per la "tassa sull'handicap", insomma, è ripartita.