TEXA Firma il Primo contratto collettivo aziendale. Premi fino a 1.560 Euro
Quando il successo è condiviso
TREVISO - Il Gruppo TEXA, azienda leader nel settore della diagnostica automotive, ha recentemente siglato un importante contratto collettivo aziendale con l'organizzazione sindacale Fiom-CGIL e la R.S.U.
Questo accordo, approvato dai lavoratori in assemblea, introduce un Premio di Risultato per gli anni 2024, 2025 e 2026 che potrà raggiungere fino a 1.560 euro all'anno.
Il premio è legato al raggiungimento di obiettivi incrementali di redditività da parte dell'azienda, fondamentali per finanziare le strategie di sviluppo nel settore tradizionale del Garage Equipment e nel nuovo settore dell'E-Power Train.Questo contratto rappresenta la prima volta che il Gruppo trevigiano, con circa 800 dipendenti in Italia, stipula un accordo di secondo livello con la rappresentanza sindacale. Si applicherà ad apprendisti, operai, impiegati, quadri in forza alle unità produttive e, alle stesse condizioni di maturazione e di erogazione previste per i dipendenti, anche ai lavoratori e lavoratrici in somministrazione. Sono fino a 1.000 euro lordi annui per il 2024, 1.100 euro per il 2025 e 1.200 per il 2026 liquidati in unica soluzione con le spettanze del mese di maggio dell’anno successivo a quello di maturazione, opzionabili in toto o in parte in welfare.
Il fondatore, presidente e CEO di TEXA, Bruno Vianello (In foto), ha espresso soddisfazione per questo passo, sottolineando l'importanza di un modello organizzativo incentrato sulla promozione del territorio, la difesa della produzione nazionale e lo sviluppo delle risorse umane
Il premio potrà essere convertito in misure di welfare aziendale, riflettendo l'impegno di TEXA verso relazioni industriali ispirate alla trasparenza e alla cooperazione responsabile. “Portiamo a casa un grande risultato in termini di contrattazione integrativa e di consolidamento delle relazioni industriali con Texa”, il commento del segretario generale della Fiom Cgil di Treviso Enrico Botter. “A fronte di un miglioramento della redditività della produzione è giusto quanto doveroso che un’azienda, in particolare una realtà importante e avanzata come Texa, redistribuisca la ricchezza prodotta sotto forma di incentivo ai propri dipendenti e così facendo contribuisca, per effetto dell’integrazione salariale, alla tenuta dei consumi interni del territorio, sui quali da tempo si è abbattuta la scure dell’inflazione a erodere il potere d’acquisto di lavoratori e lavoratrici".
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