Tragico epilogo della rissa: muore imprenditore giapponese
Il decesso aggrava la posizione dei tre giovani di Conegliano accusati del pestaggio
UDINE - Dopo quattro giorni di lotta per la vita, Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese di 56 anni, è deceduto ieri sera all'ospedale di Udine. La sua morte aggrava la posizione dei tre giovani di Conegliano arrestati per la rissa avvenuta sabato notte. L'accusa per loro potrebbe passare da lesioni gravissime a omicidio preterintenzionale.
Durante l'interrogatorio sono emersi nuovi dettagli sulla rissa: Tominaga, intervenuto per sedare il conflitto tra i tre italiani e due ucraini, è stato colpito violentemente da un trevigiano, cadendo e battendo la testa.
Le telecamere di sorveglianza di via Sarpi e via Pelliccerie hanno ripreso gli altri due entrare nel fast food "Buonissimo Kebab" per aggredire un ucraino, che si era rifugiato lì dopo essere stato ferito. Nonostante un tentativo di pacificazione, un applauso ironico della vittima ha riacceso la rabbia degli aggressori. È in quel momento che Tominaga è intervenuto, venendo colpito mortalmente.
La moglie di Tominaga è arrivata dal Giappone lunedì sera. Ieri è stata avviata la procedura per l'accertamento della morte cerebrale, con una commissione medica che ha confermato la condizione irreversibile del trauma. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato la detenzione in carcere per i tre coneglianesi, accusati di rissa aggravata e lesioni gravissime, mentre l'ucraino, residente a Pescara, è stato interdetto dal Friuli Venezia Giulia. L'altro ucraino coinvolto è stato scarcerato, avendo avuto un ruolo più marginale nella vicenda.
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