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24 aprile 2024

Castelfranco

Tribunale chiuso, il Comune chiede 1,7 milioni al Ministero

Decreto ingiuntivo del sindaco Luciano Dussin su suggerimento dell’Anci

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Tribunale chiuso, il Comune chiede 1,7 milioni al Ministero

CASTELFRANCO – Il Comune di Castelfranco richiede 1,7 milioni di euro al Ministero della Giustizia per le spese sostenute per la sede del tribunale di piazza Serenissima, fatta chiudere tra le polemiche dallo Stato centrale.

Il sindaco Luciano Dussin, sulla scia di una proposta dell’Anci, ha inviato un decreto ingiuntivo a Roma, richiedendo la somma per le spese comprese tra gli anni 2004 e 2012.


«L'Anci – spiega il sindaco Luciano Dussin - sta suggerendo ai comuni che hanno sedi o distacchi di tribunali un ricorso per decreto ingiuntivo a carico del Ministero della Giustizia per il ristoro delle spese sostenute dai comuni per il funzionamento degli uffici giudiziari. Da anni questi rimborsi sono insufficienti, e la situazione è destinata al disastro alla luce del taglio del 74% (corrispondente a 220 milioni di euro) delle risorse destinate al 2013 rispetto a quelle già assolutamente insufficienti destinate nel 2011 per i rimborsi di questi servizi svolti dai comuni. I continui tagli hanno determinato la mancata corresponsione dei rimborsi previsti, con particolare riferimento al saldo dell'anno 2011 e all'intero anno 2012.


Per questi motivi l'amministrazione di Castelfranco si è attivata per preparare il ricorso ingiuntivo a carico del Ministero della Giustizia, tenendo conto dei mancati introiti derivanti dal rimborso spese per gli uffici giudiziari per il periodo 2004-2012».  

 

Si fa presto a fare il conto di quanti soldi il Comune di Castelfranco si aspetta dal Ministero. «Le spese sostenute dal Comune corrispondono a circa 1.700.000, rispetto agli importi versati dal Ministero per circa 700.000 euro; ne deriva un mancato ristoro delle spese sostenute dal Comune di circa 1.000.000 di euro – continua il primo cittadino -  La nostra sede distaccata è stata chiusa come tutte le altre 220 presenti in Italia.

Il governo Monti pensava di risparmiare accentrandole nei tribunali delle città capoluogo di provincia, in realtà oggi si è determinato un caos nei servizi, un aumento dei costi per reperire nuovi locali in sostituzione di quelli "abbandonati", e contemporaneamente si è dimenticato di pagare i debiti in corso con i comuni. Per queste ragioni appena sarà perfezionato il nostro ricorso agiremo nei confronti del Ministero. Sarà un tribunale a decidere l'importo che il Ministero della Giustizia ci deve...».

 


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