SOLIGHETTO - “Era sempre pronto a darci i consigli più giusti, lasciandoci fare poi quello che volevamo.” così Francesco ed Antonio Bottega ricordano il papà Gerardo, venuto a mancare in questi giorni “Era un amico, un complice; non abbiamo mai avuto segreti con lui. Sapeva stare allo scherzo, non portava mai rancore, aveva sempre la battuta pronta. Sapeva intervenire al momento giusto e tacere quand’era opportuno, cercava sempre di mediare, per questo poi con gli anni tanti gli volevano bene in paese.”

Gerardo, 90 anni, faceva parte della generazione di coloro che avevano iniziato a lavorare fin da bambini. Prima a Roma, poi a Domegge, Gerardo ha comprato i suoi vigneti quando i Brandolini avevano deciso di vendere.

Da allora ha iniziato a vendere l’uva alle cantine, finché il figlio Antonio l’ha raggiunto nel lavoro ed ha dato vita all’azienda agricola Col Miotin. Era orgoglioso dei miglioramenti apportati dal figlio e proprio in quella natura ha trascorso le ultime ore prima della caduta fatale in cortile, che gli ha provocato un’emorragia cerebrale.

“Ormai ho 90 anni, ho fatto una bella vita, sto bene e non ho neanche paura di morire. Prima o dopo bisogna fare il saltin.” così commentava Gerardo tirando un po’ le somme della sua esistenza trascorsa tra lavoro, famiglia e bersaglieri, cui faceva parte.

Il funerale avrà luogo sabato 6 febbraio alle ore 15.00 nella Chiesa Parrocchiale di Solighetto, dove lo saluteranno la moglie Maria, i due figli Francesco e Antonio, le nuore, i nipoti e gli amici tutti.