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02 novembre 2024

Vittorio Veneto

Un 8 settembre a Vittorio Veneto

Lo strappo dei Consiglieri Gomiero e Varaschin e le ragioni da ipotizzare (o confutare)

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

vittorio veneto

VITTORIO VENETO - Indimenticabile il capolavoro di Comencini con Alberto Sordi “Tutti a casa” che dipinge con straordinario rimbalzo fra ironia e dramma uno spaccato degli eventi del 8 Settembre 1943 (sono 80 anni domani), data di entrata in vigore dell’Armistizio di Cassibile tra il Regno d’Italia e gli Alleati. Il re fuggito a Pescara e poi a Brindisi col suo codazzo di pusillanimi dignitari, l’esercito lasciato senza direttive, i tedeschi che da alleati diventano occupanti, lo scoramento e la vergogna, le grandi scelte individuali alla ricerca di una via d’uscita per sé e per la nazione. Se per un attimo, con zoomata di microscopio, rapportiamo questa cruciale pagina di storia alle vicende dell’orticello nostro i recentissimi divorzi dei consiglieri Gomiero e Varaschin dalla maggioranza, dopo averla fideisticamente sostenuta per oltre quattro anni, promanano un certo retrogusto d’8 Settembre.

 

O, a scelta un’altra metafora, evocano il “Si salvi chi può” lanciato dopo una comoda crociera dallo yacht che sta affondando. Certo, anche se il motore ha cominciato a battere in testa molto prima, i due consiglieri hanno tutte le ragioni per prendere le distanze da questa giunta che porta a bilancio di fine mandato un pugno di mosche rispetto alle promesse fatte e lascia praticamente tutti i problemi ereditati con l’aggiunta di qualche grattacapo in più, tipo il pessimo PAT. Ma forse pesano sul divorzio anche questioni d’ordine nazionale. Forse per i celoduristi dal Dna bossiano, quelli del “Forza Etna!” non è così facile digerire l’accanito patrocinio salviniano del Ponte di Messina che…il buon padre di famiglia ci pensa a che strade potran prendere certi sterminati finanziamenti, visto che son riusciti a rubacchiare perfino nel Serenissimo Veneto col Mòse.

 

Per non dire dell’autonomia differenziata che, pur essendo lillipuziana copia della rodomontesca Indipendenza della Padania, resterà per sempre uno specchietto per allodole. E i due europarlamentari, già sindaci, che abbiamo avuto l’onore di forgiare alle pendici del Monte Altare? Che han portato dalla disprezzata Bruxelles degli euroburocrati alla nostra città, a parte i ricchi emolumenti personali? Questo ed altro sul piatto della bilancia. Dopo l’8 Settembre si può voltar pagina, paiono voler dire i Consiglieri Gomiero e Varaschin.

 


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Michele Bastanzetti

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