Una ‘magica’ scalinata (di duemila anni fa)
Straordinaria scoperta archeologica sulla sommità del Monte Altare: Bastanzetti ha trovato i 43 gradoni che portavano al ‘santuario dei cleromanti’
| Emanuela Da Ros |
E’ il momento di guardare indietro. Non alla pestilenza del XVII secolo o a quella del Trecento (per cercare parallelismi con la situazione attuale). Dovremmo voltarci ancora più indietro: fare un salto temporale di oltre duemila anni.
E - già che ci siamo - anziché di vaccini dovremmo parlare di vaticini, di quelle forme di divinazione popolare basate sulla pesca a sorte di oggetti in grado di dire qualcosa sul futuro. La straordinaria scoperta fatta dal dottor Michele Bastanzetti sul Colle Maledicto, come dovrebbe essere chiamata la parte più alta di quello che comunemente definiamo Monte Altare, ci porta all’alba della civiltà cenedese, alle nostre origini.
Alle spalle della croce, proprio sulla sommità del Colle Maledicto, Bastanzetti ha portato alla luce una straordinaria scalinata, formata da 43 gradoni di conglomerato roccioso, che tra il VI secolo a.C. e il IV secolo d.C. conduceva - tra pungitopo, ginestre e lecci - al “tempio dei cleromanti”, un sito (frequentato per un millennio) dove alcuni oracoli popolari attraverso le ‘sorte’, cioè degli oggetti lignei, davano responsi su accadimenti futuri.
Nei giorni scorsi, svegliandosi all’alba, Bastanzetti ha infatti liberato il sentiero che porta alla vetta del colle da un groviglio di edere, muschi, foglie, radici accumulatisi nei decenni, scoprendo sotto uno strato composito di vegetazione e terra un manufatto infrastrutturale che - ad oggi - potrebbe essere il più antico di Vittorio Veneto, ma forse dell’intera provincia o regione. La scalinata, risalente appunto al VI secolo a.C. se fosse coeva con i reperti archeologici trovati in loco alla fine degli anni Ottanta, confermerebbe quanto gli storici locali affermano da tempo, e cioè che sul Monte Altare (o Antares) si trova il più antico sito di cleromanzia d’Italia.
Entusiasta per la scoperta, Bastanzetti è convinto che si tratti di un’opera di grande valore documentale e identitario. “Più che una scoperta - precisa Bastanzetti - è una riscoperta, che però valorizza il territorio e la nostra storia e che dovrebbe essere diffusa e veicolata. Perché nel momento in cui si stanno mappando i siti di interesse delle colline ‘Patrimonio Unesco’, un manufatto di questa importanza può ulteriormente connotare il territorio di Vittorio Veneto come area di grande interesse archeologico.
“La scalinata - aggiunge Bastanzetti - dovrebbe inoltre essere inserita nelle cartine e mappe Tabacco, che illustrano la sentieristica e i manufatti più prestigiosi”. La sommità del Colle Maledicto (chiamato così dai cristiani che dopo l’editto di Teodosio del 380 avevano preso le distanze da riti pagani come quello della cleromanzia) è alto 450 metri.
“La storia - commenta Bastanzetti - ora ci guarda da quassù. E ci ringrazia”.