23 novembre 2024
- Tags: caffè, ictus, tumori, insonnia
Eva Da Ros | commenti |
(Fonte: www.picstopin.com)
Croce e delizia per molti, il caffè è diventato un appuntamento fisso delle pause lavorative in ufficio, un modo per darsi la carica ed affrontare un impegno di studio o di lavoro, o la scusa per trovarsi a fare due chiacchiere al bar con un'amica: nei luoghi pubblici se ne bevono più di 80 milioni di tazzine ogni giorno!
Nel caffè ritroviamo numerose sostanze che svolgono un ruolo interessante per la nostra salute. É ricco di composti fenolici - il caffè verde, molto in voga in questo periodo, è particolarmente ricco di acido clorogenico -, terpeni, sali minerali. Pare in grado di migliorare la presenza di alcune specie di batteri intestinali, i bifidobatteri, e forse in futuro potrà addirittura essere definito un prebiotico.
Il componente più noto è la caffeina che esercita un effetto stimolante moderato, agendo sul sistema nervoso centrale, migliorando il livello di attenzione, ed è in grado di accelerare del 10% la capacità di elaborare velocemente le informazioni nel cervello.
Forse per questo c'è chi fugge dal caffè per paura di non riuscire a dormire? Resta il fatto che alcuni individui possono berlo fino a notte fonda senza risentirne. Suggestione? No, colpa dei geni: hanno scoperto che variazioni di uno specifico gene determinano la differente risposta allo stimolo del caffè.
Altra buona notizia: il caffè, o meglio, la caffeina non crea dipendenza. Può però capitare che interrompendo improvvisamente il consumo abituale di caffeina si verifichino in alcuni soggetti mal di testa, stanchezza o sonnolenza. Normalmente questi sintomi hanno una durata di uno o due giorni e possono essere evitati se l’assunzione di caffè viene ridotta in modo graduale.
Secondo gli studi epidemiologici ci sarebbero evidenze circa una possibile azione protettiva del caffè nei confronti di alcuni tumori, ictus, e diabete. Tant'è che nelle ultime raccomandazioni inglesi per la prevenzione e cura del diabete è indicato come vantaggioso il consumo di caffè.
(Fonte: http://magazine.uclahealth.org/body.cfm?id=6&action=detail&ref=809)
Uun po' di precauzione invece se si soffre di disturbi gastrointestinali.
Quant'è una dose giornaliera moderata? 3-4 tazzine al giorno.
E' possibile riconoscere un buon caffè? Secondo alcuni, essendo i chicchi di caffè sono molto elastici, se ne deve buttare uno per terra: se rimbalza, significa che il caffè è buono. Per il caffè in polvere bisogna metterne un cucchiaino in un bicchiere di acqua: se il caffè è buono, la polvere rimarrà a galla.
Non ho ancora avuto modo di testare il metodo, ma con tutto questo parlarne mi è venuta proprio voglia di un caffè! Allora questo è per voi...
(Fonte: http://www.precisionnutrition.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/01/w-Giant-Coffee-Cup75917.jpg)
FONTI:
http://www.marionegri.it/mn/it/pressRoom/comStampa/beneficicaffe.html#.UfBDd_tH5Ms
http://www.diabetes.org.uk/Documents/Reports/Nutritional_guidelines200911.pdf
Eva Da Ros
Dietista con perfezionamento nel trattamento dell'obesità e master in disturbi dell'alimentazione in età evolutiva. Da alcuni anni studio con interesse l'alimentazione vegetariana.
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