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20 novembre 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, “La copertura del padel va rimossa”: impugnata l’ordinanza del comune

Minoranze: “Sindaco e giunta incapaci di gestire i temi dell’urbanistica”

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

padel

VITTORIO VENETO – Il caso era emerso nel corso del dibattito del consiglio comunale del 6 settembre. A sollevarlo le opposizioni: nonostante la richiesta di permesso di costruire in deroga per interesse pubblico, la copertura provvisoria per 180 giorni dei campi da padel, realizzata al Marco Polo Sporting Center di via De Nadai, andava rimossa oppure no? In quella sede gli uffici non avevano saputo dare una risposta. Ma alle richieste di verifiche da parte delle minoranze – che al momento del voto avevano lasciato l’aula -, il sopralluogo è seguito. E con ordinanza firmata dal dirigente comunale, la copertura di quei campi va ora rimossa entro 30 giorni che scadranno il 9 novembre.

 

Il privato – l’impresa Tonon titolare del centro – ha annunciato ricorso al Tar contro il provvedimento perché aveva presentato domanda in municipio nell’ottobre 2022, prima dello scadere dei 180, e perché nel frattempo, in quel consiglio, la maggioranza ha votato il riconoscimento di un interesse pubblico per quella copertura.

 

Un caso che ora scuote la politica. «Sui campi da padel si è consumato l’ultimo, gravissimo episodio di mala-amministrazione: la giunta ha scelto di sottoporre al consiglio comunale un provvedimento parzialmente istruito, nonostante fossero passati quasi 10 mesi dall’istanza del privato, nell’evidente incapacità di fornire informazioni chiare e corrette ai consiglieri – affermano in una nota congiunta i gruppi consiliari Partito Democratico, Marco Dus Sindaco, Partecipare Vittorio e Rinascita Civica -. Il sindaco sapeva che la costruzione era irregolare? I dubbi del consigliere Rosset erano già emersi nelle riunioni di maggioranza e quindi erano tutti consapevoli del pateracchio che stavano portando in consiglio? Ancora una volta emerge l’assoluta incapacità del sindaco e dell’intera giunta di gestire i temi dell’urbanistica. Dopo l’area Borca, l’area ex-Carnielli, questo è un altro grave danno di questa amministrazione che non è in grado di gestire il benché minimo intervento pubblico/privato. A rimetterci sono tutti. Sia gli investitori sia il beneficio pubblico. Avevamo chiesto di rinviare il punto per chiarire la cosa. Hanno ostinatamente e con la solita arroganza deciso di proseguire. Ora il risultato è sotto gli occhi di tutti».

 

«In consiglio è stato portato l’interesse pubblico, non le modalità tecniche per raggiungere legalmente il risultato – puntualizza il sindaco Antonio Miatto -. L’interpretazione restrittiva è stata data dagli uffici che, a fronte delle richieste in aula delle minoranze, hanno indagato fra le sentenze in materia. Ce ne sono che prescrivono l’interruzione dei 180 giorni a fronte di una domanda, altre, più numerose, che nonostante la domanda, a scadenza dei 180 giorni dicono che va tolto tutto. E gli uffici hanno preso la via ritenuta da loro più sicura, quindi lo smontaggio. Ora solo un giudice dirimerà la questione. Dal nostro punto di vista politico, ravvisiamo l’utilità di dare servizi alla città e quindi ben venga la copertura ai campi per dare più continuità alla pratica del padel».

 


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