Vittorio Veneto, analisi sui topi morti: "Non è colpa di un virus"
La morìa dei topi non è legata alla presenza o all’azione di virus. Gli accertamenti virologici hanno dato, come quelli batteriologici, esito negativo.
VITTORIO VENETO - La morìa dei topi non è legata alla presenza o all’azione di virus. Gli accertamenti virologici hanno dato, come quelli batteriologici, esito negativo. L’aggiornamento, fornito dal sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto, regala quindi una buona notizia alla città e tutto l’hinterland, visto che esclude la presenza di virus in grado di uccidere i roditori. Anche i test relativi al batterio Francisella Tularensis hanno dato esito negativo, mentre gli esami istologici hanno fornito quadri aspecifici.
Il fenomeno della morìa dei topi sembra riguardare Revine Lago, Vittorio Veneto, Miane, Seren del Grappa a Feltre, Segusino, Borgo Valbelluna, Vajont e la zona del Lago Morto. Anche alcune aree del Friuli Venezia Giulia sono interessate dal fenomeno di “pullulazione” dei roditori.
Si stanno interessando del caso l’istituto Zooprofilattico di Treviso, la sede centrale di Padova e anche l’Istituto Superiore di Sanità. Le indagini, però, continuano: gli esami relativi alla possibile presenza di pesticidi, rodenticidi, stricnina e mataldeide, infatti, sono ancora in corso. L’esclusione di virus e batteri potrebbe quindi avvalorare una delle ipotesi fatte all’inizio della vicenda.
La morìa, infatti, potrebbe essere legata al proliferare di alcune piante e, quindi, alla superproduzione degli alimenti mangiati dai topi, che hanno un’enorme capacità riproduttiva. Il crollo delle popolazioni dei topi avviene poi molto rapidamente, sia per per l’aumento dei predatori che le utilizzano come fonte di nutrimento, sia per il superamento della cosiddetta “capacità portante” dell’ambiente.
I predatori, inoltre, possono uccidere più del necessario (si tratta del fenomeno del “surplus-killing”). Potrebbe essere questa, dunque, la causa della morìa. Si attendono, però, i risultati dei test relativi a pesticidi, rodenticidi, stricnina e mataldeide, che potrebbero fornire una spiegazione diversa.