La Cina regina degli hacker, l'Italia nella top ten. Nell'universo dei 'cyber assaults' c'è un paese che detta legge e domina la scena. La mappa mondiale, solo tratteggiata visto l'argomento 'fluido' e l'impossibilità di controllare la globalità dei dati, attribuisce agli hacker 'made in China' circa il 40% degli attacchi condotti a livello planetario.

Al secondo posto, a distanza siderale, si piazzano gli Stati Uniti, che sono scortati sul podio da Turchia e Russia, sostanzialmente appaiate in terza posizione. Gli hacker italiani, a cui si può attribuire meno del 2% degli attacchi, non fanno propriamente parte dell'elite mondiale: meritano una menzione nella top ten, ma non vengono considerati 'all'altezza' di chi opera da Taiwan, Brasile, Romania e India.