Castelfranco – Costerà più del doppio rispetto a quanto prospettato inizialmente il potenziamento del depuratore di Salvatronda.

La disputa legale accesasi tra il Comune e la ditta che nel 2006 aveva vinto l’appalto ha fatto slittare i tempi di realizzazione, incrementando in maniera esponenziale i costi.

Il potenziamento per allacciare i comuni di Fonte, Asolo e Paderno avrebbe dovuto costare 1,3 milioni di euro, ora ne costerà 3.050.000.

«È cambiata la tecnologia, i prezzi sono aumentati di molto ed in più sono stati aggiunti degli apparati nuovi – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Plinio Bergamin -. L’intervento avrebbe potuto essere ultimato già alla fine del 2007, ma tutto si è bloccato per via del contenzioso con la Ecoimpianti Sud».

«Solo dopo il raggiungimento di un accordo siamo riusciti a sbloccare la situazione – dice ancora Bergamin -, nel frattempo i costi sono aumentati e secondo le recenti normative l’impianto deve avere delle caratteristiche diverse. Il progetto definitivo dovrebbe essere approvato a giorni. Ora stiamo aspettando il parere delle Regione sull’impatto ambientale e poi si andrà avanti con i lavori. L’intervento dovrebbe essere eseguito nel giro di un anno, quindi entro la fine del 2010».

La storia del potenziamento del depuratore di Salvatronda inizia l’8 giugno del 2006, con l’approvazione del progetto in Consiglio comunale.

La stima di spesa era appunto di 1,3 milioni di euro. L’appalto fu vinto dalla Ecoimpinati Sud Srl di Brindisi il 25 ottobre dello stesso anno.

Nei mesi successivi ebbe vita la disputa col Comune: i lavori non partirono come avrebbero dovuto. Per questo il 6 aprile del 2007 il Comune decise di rescindere il contratto.

Da lì il via ad un’azione legale. Ora la ditta pugliese in qualche modo è stata fatta uscire di scena, ma il prezzo dell’intervento è salito in maniera esponenziale. MC