VITTORIO VENETO - Al posto di quattro mesi e venti giorni di reclusione, quasi 300 ore di lavoro di pubblica utilità in municipio. Così ha deciso oggi lunedì il giudice Piera De Stefani del Tribunale di Conegliano nei confronti del 29enne vittoriese M. D. M., che si è opposto a un decreto di condanna ricevuto per guida in stato di ebbrezza dal giudice per le indagini preliminari di Treviso.

Il giovane ha voluto portare il caso davanti al tribunale monocratico, anche per chiedere la conversione dell'eventuale pena in lavori di pubblica utilità, come prevede un apposito articolo del Codice della Strada.

Le prove a carico del giovane erano pesanti: secondo i rilievi dei Carabinieri, il 29enne venne fermato per un controllo intorno all'una di notte del 31 ottobre 2011 con un tasso alcolico superiore di oltre quattro volte il limite di legge: 2,16 grammi di alcol per litro di sangue anziché 0,5. E anche la seconda misurazione con l'etilometro, avvenuta pochi minuti dopo la prima, diede un esito superiore ai 2 g/l. Il fatto che l'infrazione sia stata registrata in piena notte non ha certo deposto a favore del giovane, che è stato condannato dal giudice De Stefani a quattro mesi e venti giorni di arresto e a pagare un'ammenda di 2.000 euro. La pena è stata subito convertita in 296 ore di lavori di pubblica utilità che M. D. M. svolgerà per il Comune vittoriese, il quale da tempo è convenzionato con il Tribunale di Treviso per impiegare gratuitamente i condannati per guida in stato di ebbrezza per il tempo stabilito dai giudici dopo il dibattimento o in seguito a patteggiamento.

Il giovane, sul cui corretto operato vigileranno oltre ai funzionari comunali anche i Carabinieri di Vittorio Veneto, è stato condannato oggi anche a due anni di sospensione della patente di guida, in questo caso non “convertibili”.

Luca Anzanello