Freddo di origine scandinava alle porte: dal weekend netto calo termico
Un marcato flusso di origine nord-europea si avvicina ed apporterà valori sotto la media (finalmente, dopo mesi!)
Ben ritrovati a tutti!
Già lo chiamano gelo polare, gelo russo, gelo artico, bomba di ghiaccio, polar express e manca solo equatorial explosion per completare quello che in altre epoche avrebbero semplicemente chiamato GENNAIO.
Eh si, perché di tutto questo "can can" che ridicolamente si fa ogni qual volta il termometro scende, osserviamo che di concreto c'è la discesa di aria molto fredda che dalla scandinavia si muoverà verso il centro-est Europa per poi affluire dal weekend anche sulle nostre regioni, sotto forma di secchi e freddi venti nord-orientali.
Una configurazione del tutto tipica e comunissima in questo periodo (almeno fino a qualche anno fa, eccezion fatta per gli inverni recenti...), apportatrice di valori che in pianura possono scendere anche sotto i -5ºC di notte e che di giorno stentano a superare i +3/+4ºC; il flusso settentrionale non apporta precipitazioni (le Alpi intercettano tutta l'umidità sul lato estero), pertanto non ci sarà la neve che invece scenderà sul versante adriatico, direttamente esposto e senza alcuna "protezione" orografica.
Questa massa d'aria è particolarmente fredda in alta quota e quindi non porta bruschi e improvvisi cali termici, quanto invece una graduale ma costante discesa che dura più giorni, e che avrà inizio a partire dalle montagne venerdì per poi estendersi gradualmente anche alle pianure tra sabato e domenica. La mappa che viene qui illustrata (prevista per domenica mattina) mostra bene il nocciolo freddo in quota (circa -38ºC a 5500m) che testimonia a la presenza dell'aria molto fredda la quale, per effetto gravitativo, scende pian piano anche nei bassi strati.
Osserviamo anche questo interessante grafico (metodo Ensemble, per approfondimenti ecco un buon link ) che mostra l'andamento della temperatura a circa 1500m (freccia rossa al centro dell'immagine) e le precipitazioni previste (in basso, freccia azzurra). Si nota come il calo termico sia confermato e sembra durare almeno 7-8 giorni, ma è altrettanto evidente che la probabilità di precipitazioni è praticamente nulla. Deduciamo quindi che per le nostre regioni il freddo sarà secco e non ci sarà la neve.
Questa nuova fase fredda potrebbe senz'altro aprire la strada ad altre spinte da nord o da est, come spesso accaduto anche in passato; al momento però l'unico effetto sarà il mantenimento di valori termici 3-4ºC sotto la media (un nonnulla se pensiamo che veniamo da mesi e mesi con anomalie anche di 8-10ºC pertanto lungi da noi parlare di ondata di gelo/freddo: semplicemente è la seconda parte di gennaio, statisticamente la più fredda sulle nostre zone).
In sintesi, ecco la previsione per i prossimi giorni:
Giovedì 14 gennaio (attendibilità 90%): modesto e rapido fronte da ovest con cielo nuvoloso dal mattino e debolissime precipitazioni con qualche fiocco di neve (massimo 1-5cm sulle montagne) oltre i 400-600m. Miglioramento in serata con rasserenamenti in estensione da nord.
Venerdì 15 (90%): ingresso deciso di venti settentrionali a tutte le quote che apporteranno un progressivo e significativo calo termico dapprima in quota e poi anche in pianura. Cielo a tratti velato con qualche addensamento ma senza fenomeni.
Sabato 16 e domenica 17 (90%): cielo in prevalenza sereno con clima rigido e ventilazione sostenuta da nord in quota, in attenuazione. Minime notturne sotto lo zero ovunque, massime in pianura tra 3 e 5ºC.
Tendenza
La previsione per l'inizio della settimana vede la persistenza dell'afflusso freddo nord-orientale, con mantenimento delle condizioni esistenti. Gelate diffuse ed intense, assenza di nebbie.