Gentilini tolse le panchine. Ztl le rimette
Il Collettivo porta una panchina dove 16 anni fa era stata tolta "per non far sedere gli extracomunitari"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Nel '97 l'allora sindaco Giancarlo Gentilini fece togliere le panchine in via Roma per impedire agli extracomunitari di sedersi. Ieri sera, dopo 16 anni, i ragazzi del Collettivo Ztl ne hanno sistemata una, interamente prodotta con le loro mani, proprio lì dove era stata rimossa.
Con la posa della panchina simbolo della collettività, ieri sera i ragazzi di Ztl Wake Up hanno messo fine all'occupazione dell'ex Telecom, iniziata domenica 8 settembre, la prima dell'era Manildo. «Oggi 5.815 giorni dopo la rimozione delle panchine, restituiamo alla città un piccolo spazio sociale, dove le persone possano incontrarsi, simbolo del cambiamento il città» - ha dichiarato il Collettivo che in corteo da via Dandolo ha portato la panchina in via Roma sotto giochi di sostenitori e forze dell'ordine.
«La panchina che oggi doniamo alla città è il frutto del lavoro e della creatività di tutte le persone che hanno attraversato l’ex Telecom durante il Gram Festival, ma è anche il simbolo di una visione del mondo in cui il riciclo e il riutilizzo sono gli strumenti necessari per progettare assieme una nuova cultura all’insegna della socialità e dell’integrazione». Ogni singolo componente della panchina realizzata è stato riciclato e riutilizzato per creare un elemento del tutto nuovo. La panchina rossa, bianca e verde è stata firmata da tutti coloro che durante l'occupazione sono stati all'ex Telecom.
«Abbiamo deciso di uscire dall’ex Telecom per favorire il dialogo con l’amministrazione comunale - ha spiegato Ztl che ieri spontaneamente ha lasciato il capannone di via Dandolo- ci riteniamo una risorsa e non un ostacolo ad un processo di crescita democratica. Ma rivendichiamo l’utilità della nostra azione, che è servita da acceleratore nella creazione di un dialogo sugli spazi sociali. I tempi di una città non sono solo quelli delle campagne elettorali, ma quelli delle soggettività che la compongono. Siamo convinti che questo sia solo un primo passo e che ci sia ancora molta strada da percorrere, sicuramente - annuncia Ztl le nostre battaglie non si fermeranno qui».