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30 aprile 2024

Politica

Governo, con 183 voti il Senato respinge la mozione di sfiducia del M5S

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Governo, con 183 voti il Senato respinge la mozione di sfiducia del M5S

Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia al governo presentata dal Movimento Cinque Stelle. Contro la mozione hanno votato 183 senatori, i favorevoli sono stati 96. Terminata nel tardo pomeriggio in Senato la discussione sulle mozioni di sfiducia al governo Renzi presentate da Nunzia Catalfo dei 5 Stelle e da Paolo Romani, Gian Marco Centinaio, Cinzia Bonfrisco, rispettivamente Fi, Lega e Conservatori e riformisti, il presidente del Consiglio ha risposto agli interventi. 

LA REPLICA DEL PREMIER - Matteo Renzi risponde in Aula alle mozioni di sfiducia presentate oggi in Senato. Prima dell'intervento, il presidente del Consiglio ha espresso "solidarietà ai giornalisti insultati" nel corso del dibattito. Durante la discussione infatti, Tito Di Maggio di Cor ha citato Marcello Sorgi. "Non ho ancora compreso se sparare così tante imbecillità aiuti a diventare direttore del Tg1 o serva a farsi ospitare nei salotti televisivi", ha detto il senatore di Cor riferendosi ad una puntata di Ballarò dove era ospite Sorgi.

"Questo governo - ha detto Renzi replicando alla mozione di sfiducia di Forza Italia - sarebbe manifestamente incapace di realizzare ciò per il quale è stato chiamato e ciò per il quale ha chiesto il voto di fiducia? Credo sia legittimo non essere d'accordo sui provvedimenti, ma non si può negare che argomenti al centro del programma siano stati affrontati con successo e mi riferisco espressamente alla riforma costituzionale, alla legge elettorale, ai provvedimenti sulle tasse". "Questo tipo di attività sono oggi provvedimenti legislativi conclusi. Si può condividere o meno il merito, ma nessuno qui può negare che quei provvedimenti sono legge", ha aggiunto il premier. "Questo Parlamento sta facendo quello che si era impegnato a fare e il governo sta facendo quello che si era impegnato a fare con il Parlamento".

Lavoro - Per quanto riguarda le critiche al Jobs Act, Renzi replica portando i dati sulla disoccupazione del 2015 e del 2016: "Il 'Flop Act'? Un'accusa strumentale nei confronti della riforma del mercato del lavoro. Meno 22%" le richieste di disoccupazione". "Da quando ci siamo noi - ha continuato - il debito è passato dal 132,4 al 132,7, un numero molto impressionante. Ma tra il 2008 e il 2011, il debito sul Pil è passato dal 102 al 116% per poi crescere ancora. Questi sono i numeri e i fatti".

Conti pubblici - "Da quando ci siamo noi il debito è passato dal 132,4 al 132,7, un numero molto impressionante. Ma tra il 2008 e il 2011, il debito sul Pil è passato dal 102 al 116% per poi crescere ancora. Questi sono i numeri e i fatti".

Giustizia - "Io sono per la giustizia sempre non per giustizialismo , credo nei tribunali e non nei tribuni, credo nelle sentenze e non nelle veline che violano il segreto istruttorio". Abbiamo vissuto la "barbarie di un giustizialismo" per cui "l'avviso garanzia è stato per oltre vent'anni una sentenza mediatica definitiva, le vite di persone per bene sono state distrutte mentre i delinquenti facevano di tutta l'erba un fascio. Un avviso di garanzia non è mai una condanna e per questo non chiederemo le dimissioni dell'assessore 5 Stelle di Livorno. Chi è colpevole o no viene deciso seguendo l'iter processuale, con garanzie, contano i codici delle leggi non quelli di un software. Se devo essere giudicato lo decidono i magistrati non un blog con una password".

Inchiesta Petrolio - Nell'inchiesta di Potenza "non c'è nessuna ipotesi di corruzione per il governo. L'unica vicenda penale che ci sarà, sarà quella cui vi chiameremo nei confronti del Pd, per cui vi chiediamo di rinunciare all'immunità, e vedremo chi è condannato o no". Questa la replica alla mozione di sfiducia del M5S. "La vicenda di Potenza per noi non è chiusa, non è che passato il referendum ci si mette un coperchio. Noi ci auguriamo che i magistrati possano essere messi nelle condizioni di concludere le indagini velocemente", perché "noi vogliamo sapere i nomi dei colpevoli" non come "quelli che sparano nel mucchio e dicono che sono tutti colpevoli", ha spiegato il premier. "Il fatto che abbiate votato contro" l'emendamento su Tempa Rossa "è legittimo, ma il fatto che se ne sia discusso, elimina il punto centrale: ovvero che è un emendamento portato di notte. La Befana vien di notte, non gli emendamenti che vengono discussi".

"Da domani - aggiunge - ci sono 400 dipendenti Eni di Viggiano in cassa integrazione e migliaia di persone che rischiano il posto di lavoro in Basilicata".

Movimento Cinque Stelle - "Ero venuto qui molto motivato, poi parte dell'entusiasmo è passato. Di Maio e Salvini avevano spiegato che la mozione contro il governo sarebbe passata. Poi qui avete ammesso che la mozione non passerà, che sarà per la prossima. Ma ormai siamo abituati a sentirci dire che sarà la prossima. Aspettiamo pazientemente", ha aggiunto il premier nella replica alla mozione di sfiducia targata Cinquestelle. Le mozioni di sfiducia "usate come cassa di risonanza, come bandierine da sventolare ai talk show, finalizzate solo ad avere eco fuori di qui. Ma l'Italia è altrove e noi, quando avrete finito con le sceneggiate televisive, vi aspettiamo lì"

 



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