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30 aprile 2024

Treviso

Incidente sul Terraglio, Duca D'Aosta ricoverato in ospedale a Treviso. 100 anni fa

Documenti ospedalieri svelano il particolare in occasione delle celebrazioni per la Grande Guerra

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TREVISO - Il 23 maggio 1915, vigilia dell' inizio delle operazioni di guerra, in seguito ad incidente stradale sul Terraglio mentre raggiungeva la sua Terza Armata in Friuli, il Duca d'Aosta, Emanuele Filiberto di Savoia, fu ricoverato all'ospedale San Leonardo di Treviso. Il particolare è riemerso in questi giorni in occasione delle celebrazioni per la Grande Guerra da alcuni documenti ospedalieri.

 

Al Duca d'Aosta, cugino del Re, generale dell'Esercito, era stato dato il comando della Terza Armata, quella destinata a divenire la più famosa e concludere il conflitto con l'appellativo di "Invitta". Ma in quel primo giorno di guerra il Duca non poté essere alla testa delle truppe perché costretto su un letto dell'ospedale di Treviso dove vi giunse, malconcio e sanguinante, la mattina del 23, dopo un incidente stradale sul Terraglio, a causa di una brusca sbandata per evitare una persona. Il ricovero durò qualche giorno, fino al 25, come riporta la documentazione clinica riportata alla luce.

 

Il Duca, recitano le annotazioni dell'epoca, fu "curato dal prof. Antoniutti per contusione grave alla regione frontale". Arrivò con le ferite aperte, tamponate in emergenza da una donna residente poco distante dal luogo del sinistro. La signora per soccorrere il Duca aveva utilizzato la biancheria di casa. Un bene prezioso, all'epoca, per la cui rapida restituzione - pulito e stirato - la soccorritrice sollecitò l'amministrazione affidandosi all'intervento del proprio sindaco, come testimoniano sempre i documenti ospedalieri. E nei giorni successivi, il 28, arrivò per una visita al nosocomio anche la moglie del Duca, Elena di Francia, con la divisa di crocerossina coi gradi di generale che indossava come Ispettrice nazionale delle Infermiere della Cri. Nel suo diario "Accanto agli Eroi", infatti, ricorda così il suo ingresso al San Leonardo, a tarda sera del 28 maggio: "arrivo all'ospedale senza essere riconosciuta ed un'infermiera mi mette alla porta".

 

In quei giorni il nosocomio, oggi sede dell'Università, si apprestava a divenire Stabilimento ausiliario del Regio Esercito - con un proprio servizio di guerra di 120 posti letto a cui se ne aggiungevano altri 150 riservati appositamente nelle altre corsie - e avrebbe visto presto la guerra vera da vicino e fatto registrare alla Duchessa in una nuova visita dopo qualche mese.

"L'Ospedale è in ordine - scrisse ancora -. Si assistono sapientemente i feriti". Ma il primo ricoverato di quel conflitto restò indimenticato. Il Registro degli Ospiti Illustri dell'Ospedale di Treviso conserva ancora le firme del Duca e della Duchessa, siglate in quei giorni. Il Duca lasciò all'Ospedale anche la somma - non disprezzabile per l'epoca - di 300 lire in beneficienza. Un segno di quella umanità che unita all'arte militare ne fece il più famoso e amato dei generali della Grande Guerra e che quando morì nel 1931 impose la sepoltura al Sacrario di Redipuglia tra i suoi soldati non tornati dagli assalti. La Medaglia d'Oro e le più alte decorazioni italiane e alleate sancirono la sua epopea di condottiero, iniziata incidentalmente su un letto d'ospedale a Treviso, nella terza corsia del reparto di Chirurgia.

 


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