INVALIDA DOPO UN'OPERAZIONE, L'USL7 DOVRA' RISARCIRLA DI 600MILA EURO
"Colpa grave" dei medici. La paziente è rimasta invalida al 70%
Vittorio Veneto – Era rimasta invalida dopo un intervento chirurgico sbagliato. Per questo una donna vittoriese sarà risarcita con oltre 600mila euro.
Nel 2002, la donna, che allora aveva 41 anni, subì nell’ospedale di Vittorio Veneto un’operazione chirurgica per curare un’ernia addominale. Due giorni dopo essere uscita da sotto i ferri fu colpita da ischemia ed embolia, che la lasciarono invalida al 70%. A causare ischemia ed embolia fu la mancanza di una corretta terapia antitrombo embolica. Una “colpa grave” dei medici iche eseguirono l’intervento, un intervento tra l’altro considerato di routine.
La vittoriese, che oggi ha 48 anni, è dovuta andare in prepensionamento perché non poteva più lavorare. Non solo: ha problemi anche nei movimenti più semplici, ha un’emiparesi nella parte destra del corpo e difficoltà a parlare.
Per questi danni materiali, morali ed esistenziali l’Usl7 dovrà risarcire la paziente e la sua famiglia, che - per ottenere il giusto risarcimento - si era rivolta all'avvocato Nicola Todeschini. La sentenza definitiva di primo grado non sarà emessa prima del 2010 ma nel frattempo il tribunale di Conegliano ha emesso un’ordinanza anticipatoria di condanna stabilendo che l’azienda sanitaria locale dovrà pagare per il danno arrecato.