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03 maggio 2024

Treviso

Lega contro cittadinanza ai bimbi stranieri: "Una bufala buonista"

Caner: "Manildo si occupi più di sicurezza e lavoro e meno di cabaret"

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Lega contro cittadinanza ai bimbi stranieri:

TREVISO - Lega in rivolta contro la proposta dell'assessore Cabino e appoggiata da Manilo, sulla cittadinanza onoraria a 1800 bambini nati a Treviso ma figli di stranieri. «Ci mancava la proposta di cittadinanza onoraria a bambini stranieri, di cui davvero non potevamo fare a meno. Manildo la pianti con queste bufale, non siamo al mercato delle vacche», - afferma il capogruppo leghista in Regione Veneto, Federico Caner.

 

«Il Regolamento cittadino  - sottolinea Caner - non consente una operazione del genere: gravissimo che un sindaco-avvocato non lo conosca, né si prenda la briga di verificare. Gli articoli 2 e 6 del regolamento recitano: "La Cittadinanza onoraria attesta l’iscrizione simbolica tra la popolazione della città e stranieri che si siano particolarmente distinti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico, con particolare collaborazione alle attività della pubblica amministrazione, con atti di coraggio e di abnegazione civica, che abbiano in qualsiasi modo giovato a Treviso, rendendone più alto il prestigio attraverso la loro personale virtù, sia servendone con disinteressata dedizione le singole istituzioni". La cittadinanza, inoltre,  si conferisce con voto del Consiglio comunale a larga maggioranza o all’unanimità. Perciò - continua il consigliere regionale del Carroccio - se Manildo porterà avanti questo suo progetto, forzando la mano contro il Regolamento comunale, non escludo ricorsi da parte, ad esempio, di consiglieri comunali». 

 

«Manildo pensi alle inadempienze su sicurezza, welfare e lavoro. Si dia una mossa in questo senso, invece di deliziarci ogni giorno con dichiarazioni da cabaret buonista, come lo ius soli  - conclude Caner – . Il conseguimento della cittadinanza è la conclusione del processo di integrazione, non l’inizio. È segno di un legame forte col territorio, accettazione di regole del vivere comune, dovere di chi arriva e non di chi ospita».

 



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