SENZA PATENTE DA OTTO MESI PER UNA DISTRAZIONE DELLA MOTORIZZAZIONE
Disservizio segnalato da un trevigiano all'Unione consumatori
| Emanuela Da Ros |
Treviso - Da otto mesi (per scontare la sanzione legata al tasso alcolimetrico) è senza patente: un documento che avrebbe dovuto riavere due mesi fa avendo scontato la pena e avendo dimostrato che i suoi esami del sangue erano in regola.
Invece, a causa di una "svista" della Motorizzazione civile di Treviso, resta tuttora a piedi e (disdetta!) rischia di non poter accompagnare in ospedale la moglie che dovrebbe partorire tra pochi giorni.
Un automobilista trevigiano si è rivolto all'unione consumatori per segnalare un disservizio che non è ancora riuscito a "sanare".
Trovato alla guida con un tasso di poco superiore al limite, ha accettato con dignità la punizione che lo Stato ha predisposto: sei mesi di sospensione della patente...ma non l'ha ancora ricevuta indietro...dopo quasi otto mesi a causa - così dice- della disorganizzazione del servizio della motorizzazione civile di Treviso." Nel protocollo che gli viene consegnato al momento della sanzione non vengono infatti riportati tutti gli esami necessari pertanto, pur presentatosi alla Motorizzazione con gli esami prescritti e perfettamente in regola, viene rimandato a casa per eseguirne altri che si erano "dimenticati" di indicare per errore.
L'automobilista si lamenta del caso, fa presente che sua moglie è incinta, che è fissato il parto con taglio cesareo per i primi giorni di ottobre, ma non c'è nulla da fare, e in luogo delle scuse per un disservizio, si sarebbe sentito apostrofare con un "d'altronde è lei che ha commesso un reato, e ne deve subire le conseguenze!".
"Ma scherziamo? - replica l'avocato Todeschini, responsabile dell'Unione consumatori - Le conseguenze di un reato consistono nella pena stabilità dal codice, e non nelle conseguenze della disorganizzazione degli uffici!Aver commesso uno sbaglio - ammettendo il proprio errore ed accettando le conseguenze - significa forse essere degradati da cittadini a sudditi che oltre alla pena prevista dovrebbero subire in silenzio anche "pene accessorie" legate alla scortesia e alla disorganizzazione di persone ed uffici il cui stipendio siamo noi cittadini a pagare ? Questo si chiede il cittadino che ci descrive il suo caso che sarà oggetto di apposita segnalazione al Ministro Brunetta."