VITTORIO VENETO - Che Vittorio abbia un patrimonio arboreo di straordinario pregio è evidenza sotto gli occhi di tutti. Che la manutenzione del verde pubblico rappresenti un impegno importante e che il comune sia sempre più in difficoltà nel monitorarlo, Oggitreviso lo ha già documentato. Aggiungiamo ora il caso di un secolare ippocastano, nel giardino della biblioteca di Ceneda, vicino al vialetto d’ingresso della stessa e alla strada che da piazza duomo porta a San Fris. Da decenni quel grosso albero soffre, alla base, di una profonda carie.

Carie che la pianta, in autodifesa, ha cercato di cicatrizzare con una reazione che i botanici chiamano compartimentazione. Nonostante questo processo riparativo la carie è avanzata erodendo il fusto per oltre il 40% della circonferenza; ma il guasto potrebbe essere ancor più esteso all’ interno. Questo pregiudica stabilità e resistenza. La cavità nel frattempo viene usata da qualche insolente come cestino portarifiuti.

Dunque si tratta di una questione di sicurezza in zona di continuo transito. Di più, in questi giorni vediamo come, secondo le spiegazioni della Neurobiologia vegetale, le piante sembrino godere di una forma di “intelligenza” propria. Si notano infatti i germogli spuntati alla base della carie. La pianta pare così voler nascondere la bruttura della profonda ferita e far capire che quanto sta al di sopra della carie è ormai perso, destinato al crollo. E coi nuovi germogli essa si prepara a rigenerarsi, lottando per continuare a vivere.

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