«Ci prendete per il mulo?»
La Confartigianato protesta per la bolletta-rifiuti: «Non pagheremo per i rifiuti che non produciamo».
ODERZO – La Confartigianato di Oderzo-Motta mette all’indice la bolletta rifiuti (nella foto, la locandina della protesta di Confartigianato), o per lo meno la parte non direttamente prodotta dalle aziende.
Qualche giorno fa a Oderzo si è tenuto un incontro per fare il punto della situaizone. L’obiettivo è stato quello di far presente ai Sindaci una serie di «criticità ed ingiustizie« che Confartigianato Oderzo - Motta ha riscontrato, in riferimento al calcolo della tariffa per le utenze non domestiche.
Si spiega dall’associazione: «Le conseguenze che l’applicazione della nuova tariffa potrebbe provocare sulle imprese da noi rappresentate è influente e non giustificata.
Per quanto riguarda il calcolo della parte fissa della tariffa le utenze non domestiche sono state classificate in base alla superficie catastale in 5 categorie. Il limite massimo considerato per il conteggio è di 2000 mq, in questo modo si mettono sullo stesso piano le nostre aziende artigiane e le aziende di superfici decisamente superiori: non c’è il principio della progressività».
Inoltre la superficie da considerare per il conteggio «non deve essere quella complessiva catastale ma quella riferita all’area in cui si producono effettivamente i rifiuti assimilati agli urbani. E riscontriamo forte squilibrio nella ripartizione dei costi tra le utenze domestiche 60% e le utenze non domestiche 40%».
L’associazione continua: «Dall’analisi della quantità e della composizione dei rifiuti prodotti siamo convinti che non siano le azienda artigiane a riempire i camion della Savno. Il piano finanziario di Savno include almeno il 30% dei costi variabili nella parte fissa. Cosi diventa una tassa e non più una tariffa».