«SBAGLIATA LA CANZONE DEL PIAVE PER IL 25 APRILE»
Polemica del PD di Motta sui recenti festeggiamenti in città
MOTTA DI LIVENZA - «La data del 25 aprile rappresenta un giorno fondamentale per la storia della giovane repubblica italiana» dice il PD di Motta. «E' l'anniversario della rivolta armata partigiana e popolare contro le truppe di occupazione naziste tedesche e contro i loro fiancheggiatori fascisti della Repubblica Sociale Italiana».
Da qui la polemica del gruppo, rappresentato in consiglioda Maurizio Orlando (nella foto) e da Raffaele Marcon: «A Motta di Livenza festeggiare il 25 Aprile o i 150 anni di Unità d'Italia in fondo, non fa molta differenza. Certemente meglio che in altri Comuni dove è alto il dibattito spesso solo demagogico.
Ecco non vogliamo unirci al coro di voci stonate che approfittano di questa data per lanciare accuse a destra o a manca, ma un piccolo appunto ci sia concesso: La storia di Motta di Livenza è ricca di personaggi storici ed eroi che hanno dedicato la loro vita alla libertà, dai Garibaldini ai ragazzi, quelli si, che si sono guadagnati il nomigliolo del fiume su cui hanno combattuto, ai soldati morti nella seconda guerra mondiale ai partigiani e agli internati che hanno lasciato la loro vita nei campi di prigionia. Allora sentire suonare "Il Piave mormorava" (la canzone del Piave) e deporre una corona ai morti della prima guerra mondiale va bene il 4 Novembre, non il 25 Aprile.
Forse c'è una certa confusione su chi decide cosa e come realizzare tali avvenimenti, forse l'Assessore alla Cultura potrà dirci qualcosa in più sul "Mottarone" suonato il 25 aprile a chiusura della celebrazione.
Forse si potrebbe celebrare la festa giusta nel luogo giusto, a Motta vi sono due luoghi (almeno) deputati al ricordo dei partigiani morti per la liberazione, in piazzetta Martiri della Libertà (di fronte alle poste nel edificio ex caserma dei carabinieri) e nel ponte tristemente famoso, sulla Livenzetta. Dicasi lo stesso per la celebrazione già fatta dell'Unità d'Italia, le vie ed i luoghi deputati sono stati scartati adducendo che la libertà è stata raggiunta anche con i morti di altre guerre e che in fondo siamo tutti italiani, ma qualcuno in modo diverso.
Questo però non lo ha detto l'assessore alla cultura ma quello alle attività produttive. Ecco, adesso sta per arrivare il 1 Maggio festa del lavoro come lo si potrebbe festeggiare? Una bella corona davanti all'asilo e non si sbaglia mai» chiude il PD.