MONTEBELLUNA - Vittorio Guillion Mangilli, figura di spicco della politica veneta e repubblicana, è morto all’età di 81 anni nella sua abitazione di Montebelluna, la "Casa del Francese". Politico di lungo corso, tra gli anni '80 e '90 ha ricoperto ruoli di rilievo come vicepresidente del Consiglio regionale e assessore al bilancio e alla sanità. Era anche noto per essere stato amico di Giovanni Spadolini, storico segretario del Partito Repubblicano Italiano. Mangilli non si limitava alla politica, ma era anche un intellettuale e un promotore di iniziative culturali. Fu tra i fondatori del Circolo Culturale “La Caduta” e ideò il progetto “Rotondo”. Un uomo legato alle sue radici repubblicane, come testimoniato dall’esposizione nel suo studio di una copia de “La Riscossa”, il giornale fondato dal repubblicano Guido Bergamo. La sua carriera politica lo ha visto anche come segretario provinciale del Partito Repubblicano e consigliere comunale a Montebelluna.

Fino alla sua morte, Mangilli era ricordato per la sua eleganza e per la sua importanza nelle istituzioni regionali. Non solo politico, Mangilli fu anche un imprenditore: in giovane età gestì un'impresa agricola specializzata nell'allevamento dei bachi da seta e fondò le emittenti Radio Marca e Tele Marca. Queste ultime, successivamente, furono acquisite da Fininvest in una trattativa condotta da Adriano Galliani, collaboratore di Silvio Berlusconi. Oltre alla sua carriera pubblica, Mangilli era noto per il suo legame con il mondo imprenditoriale, essendo suocero dell’imprenditore Massimo Zanetti, noto nel settore del caffè. Figlio del francese Albert Guillon e della contessa Maria Vittoria Winspeare Guicciardini, era stato proprietario della seicentesca villa di Pederiva che porta il suo nome: dimora prestigiosa ma anche luogo dove, negli anni ’80 e ’90, si sono tenuti i principali meeting nazionali del Partito Repubblicano.
 

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