A.M., 47enne di Fossombrone (Pesaro Urbino) si è presentato ieri mattina verso mezzogiorno alla caserma dei carabinieri confessando l’omicidio: “Ho ucciso mia cognata”. Ha consegnato la pistola semiautomatica ed è rimasto in silenzio.

L’omicidio si è consumato nella mattina di martedì 25 luglio nella villetta bifamiliare dove vivevano i fratelli: A. al piano superiore ed E., il fratello, con la moglie M. e la figlia a quello inferiore. E., che lavora come pizzaiolo e aveva la giornata libera, si era recato fuori a giocare con la bambina mentre in casa erano rimasti la moglie e il fratello. Intorno alle 11.30 si è sentito una sparo. E. poco dopo entra in casa e oltre la soglia trova la compagna a terra, mentre il fratello si allontana per andare in caserma. Chiamati i sanitari del 118, hanno tentato di rianimarla ma ormai non c’era più nulla da fare.

A., al momento disoccupato, ha un sito dove vende copie di celebri opere artistiche e si definisce “pittore contemporaneo”. Era una persona solitaria e taciturna, ma chi lo conosce dice che nulla poteva far presagire ciò che avrebbe fatto.

Sul caso indagano i carabinieri, che in queste ore stanno ascoltando i familiari e la rete di contatti della famiglia. Per ora vengono esclusi motivi passionali o ragioni economiche, l’unico che può rivelare il movente sarà solo A.M. 

La tragedia ha sconvolto il paese. Tutti parlano della famiglia come di bravissime persone, E. e M. erano molto conosciuti nella piccola comunità e ciò che è successo ha lasciato i concittadini increduli. A esprimere il cordoglio anche il sindaco di Fossombrone, che ha proclamato il lutto cittadino: “É il nostro modo per manifestare in modo tangibile e solenne il dolore di una comunità per il grave fatto che ha portato alla perdita della cara M.”.

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