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24 gennaio 2025

Esteri

100mila soldati russi al confine ucraino: timori in Europa e USA

Le forze NATO intervengono nell’area del Mar Nero.

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

soldati

RUSSIA - Il pericolo di uno nuovo stato di emergenza internazionale potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo. Ancora una volta, al centro della scena troviamo la Russia impegnata, stando a ciò che riporta l’Intelligence americana, in un’invasione del territorio ucraino.

 

Il campanello d’allarme sarebbe arrivato subito dopo che il Cremlino aveva disposto uno spiegamento di 100.000 truppe al confine con l’Ucraina. Situazione molto analoga a quella vissuta nel 2014 con l’annessione della Crimea al territorio sovietico, dove hanno perso la vita più di 14.000 persone tra militari e ribelli.

 

“Il ministro della difesa russo ha registrato un aumento dell’attività militare degli USA e dei suoi alleati NATO nella regione del Mar Nero”: afferma il Cremlino, accusando il governo britannico di aver inviato degli aerei da ricognizione proprio nella regione del Mar Nero. La causa di questa clamorosa “provocazione”, così definita dai sovietici, sarebbe da ricercare proprio sulla situazione in cui si sta trovando l’Ucraina. Dopo un attento monitoraggio, infatti, anche le forze militari statunitensi e NATO sono intervenute per aumentare la sicurezza in questa zona ad alto rischio di conflitto.

 

“Le azioni aggressive degli Stati Uniti stanno mettendo in pericolo la sicurezza regionale e la stabilità strategica”: afferma il ministro russo, dopo aver assistito in prima linea ai fatti.

 

Karen Donfried, l’assistente segretaria per l’Europa e l’Eurasia comunica che “Quando vediamo un inusuale attività militare russa vicino all’Ucraina, ci accertiamo che non diventi un pericolo per gli Stati Uniti”, rimarcando la sua posizione a sostegno dell’Ucraina.

 

La risposta russa non si fa di certo attendere. Il Paese sovietico, infatti, avrebbe inviato in Bielorussia due bombardieri nucleari, come segno di supporto al Paese. Un “attacco” diretto all’Occidente che nel recente periodo si è trovata a dover fare i conti con il “pasticcio” bielorusso: lo Stato in questione avrebbe infatti armato i migranti al confine con la Polonia, causando una nuova “crisi dei migranti” in Europa.

 

Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj si difende: “La pressione psicologica russa non ha sortito alcun effetto su di noi, i nostri informatori sono aggiornati, il nostro esercito è pronto a respingerli in qualunque momento e luogo.”

 

Di certo non c’è da abbassare la guardia dato che la situazione non dà alcun cenno di miglioramento. Dal fronte russo una comunicazione all’Occidente: “state giocando col fuoco”, avrebbero affermato, “c’è il rischio di uno scontro”.

 


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