AEROPORTO CANOVA
Bisognerà attendere fino al 19 gennaio 2012 per sapere se potrà riaprire o meno
L’aeroporto Antonio Canova di Treviso è stato chiuso dal primo giugno al 30 settembre per i lavori di ampliamento della pista e l’istallazione degli apparecchi per l’atterraggio dei voli in caso di nebbia, spostando il traffico da e per questo scalo temporaneamente all’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Nel frattempo gli attivisti del comitato aeroporto di Treviso preoccupati per le ripercussioni che possono causare l’ampliamento dello scalo trevigiano a marzo organizzano una pubblica assemblea: il loro obiettivo è quello di incontrare la cittadinanza per esporre le proprie lamentele e pensare a cosa poter fare per limitare i disagi alla popolazione. Secondo i membri del comitato, infatti, con i lavori di ampliamento, i disagi e l'inquinamento ricadranno a Treviso e a Quinto.
Il comitato chiede come faranno i comuni di Quinto e di Treviso ad adeguare alla nuova situazione i Piani di Rischio, come farà Save, la società che gestisce lo scalo, ad ottenere le autorizzazioni per l'ampliamento da Enac non avendo ancora superato la valutazione di impatto ambientale che il ministero dell'Ambiente ha richiesto.
Il 22 luglio scorso i membri del comitato e Italia Nostra hanno depositato presso il Tar di Venezia il ricorso contro Enac e ministero per dar risposta a tutte quelle richieste che molti cittadini pretendono da tempo dalle autorità competenti senza ottenere risposta.
I primi di agosto, viene annunciato lo slittamento in avanti della riapertura dell'aeroporto Canova: Aer Tre gestore dello scalo, comunica che la riapertura, inizialmente prevista per il mese di ottobre, viene posticipata al 5 dicembre, a causa di alcune condizioni imprevedibili riscontrate in corso d'opera.
Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, in accordo la segreteria provinciale di Italia dei Valori, ha presentato un’interrogazione al presidente Muraro sulla questione dei lavori chiedendo di fare chiarezza sul traffico aereo e sul numero di voli dopo il potenziamento della struttura; di effettuare dei controlli sul cantiere per verificare il rispetto delle norme e quali controlli sono e saranno effettuati sull’inquinamento causato dal traffico aereo. Anche Sinistra Ecologia Libertà chiede una commissione specifica a livello provinciale per valutare le criticità ambientali ed urbanistiche del nuovo aeroporto.
A settembre il Tar del Veneto annuncia la sospensione dei lavori di ristrutturazione della pista sulla base del ricorso presentato dal comitato e da Italia Nostra di Treviso, dando appuntamento al 19 gennaio per la sentenza definitiva.
I malumori si accendono: per la Cisl di Treviso é un grave problema e fonte di preoccupazione e chiede un ricorso immediato al Consiglio di Stato per ottenere la prosecuzione dei lavori. Il sindacato evidenzia che nell'operazione c'é in ballo il destino di 122 lavoratori interessati direttamente, in qualità di dipendenti della società di gestione Aer Tre, e di altri 200 addetti dell'indotto.
Il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini ricorda che così è stato bloccato un intervento da 130 mln di euro definendo la decisione del Tar troppo semplicistica, che mette in serio pericolo l'economia della città di Treviso, dell'intera sua Provincia e della regione Veneto. La pensa così il presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega, che considera la situazione preoccupante e rischiosa, sottolineando come sia sempre più difficile portare a termine un qualsiasi progetto di rilievo. Anche gli operatori del settore dei trasporti privati e i dipendenti di altre istituzioni commerciali insorgono chiedendo risposte che non hanno da giugno.
Isabella Loschi