Alessandra Moretti a Treviso: "con impresa e territorio determinati a vincere"
"In caso contrario pronta a guidare personalmente l'opposizione"
TREVISO- “Avere una classe dirigente politica che affiancherà l'impresa, dando maggiore ascolto a chi ci chiede aperture sull'accesso al credito significa riportare l'impresa alla sua funzione trainante del Paese. Come ha detto Matteo Renzi, se il Veneto prenderà in mano l'Italia, l'Italia tornerà a crescere. Per guidare questo processo c'è bisogno forse anche di una donna, perché le donne sanno prendersi cura degli altri e il Veneto è una regione che ha bisogno di qualcuno che se ne prenda cura e che lo rilanci dove nessuno aveva mai osato”.
È determinata a vincere Alessandra Moretti, candidata alla Presidenza della Giunta Regionale del Veneto, ieri in visita, per gli ultimi giorni di campagna elettorale, nel capoluogo della Marca. Una campagna itinerante, quella dell’esponente PD, pensata per conoscere da vicino le peculiarità, le carte vincenti e i drammi che la crisi economica ha cagionato nei 579 comuni visitati e nelle oltre 150 imprese e realtà associative con le quali ha avviato un confronto programmatico.
Presenti all’incontro, presso il centro congressi Maggior Consiglio, anche il segretario del Partito Democratico del Veneto, Roger De Menech, che ha introdotto l’evento, il segretario provinciale Lorena Andreetta, il sindaco Giovanni Manildo, il vice Roberto Grigoletto e numerosi militanti, dirigenti e candidati del partito. Ad animare la conferenza, la presenza sul palco del Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, On. Maurizio Martina.
La candidata vicentina ha illustrato la “visione del centro-sinistra per il Veneto”. Un termine che ricorre nel suo discorso, quello di visione, perché “al governatore non è richiesta l’onniscienza, ma una chiara idea di una progettualità d’insieme, per la cui attuazione, con umiltà, occorre rapportarsi con una squadra”.
Complice la presenza del titolare del dicastero, l’attenzione della Moretti ricade spesso sul tema della gestione del territorio, della cementificazione indiscriminata e si ribadisce la proposta di riconversione in terreni agricoli dei suoli edificabili di alcune aree, onde evitare l’ulteriore antropizzazione di contesti già particolarmente vessati dalla costruzione indiscriminata di capannoni: “Dobbiamo avere il coraggio di ripensare ad un modello nuovo di sviluppo, valorizzando le bellezze del Veneto senza delegare ai soli movimenti ambientalisti la loro salvaguardia”.
Altro tema oggetto di tenace dissenso, l’apertura costante di nuovi centri commerciali che, di fatto, “uccidono i centri storici” distruggendo consolidate tradizioni imprenditoriali e generando una concorrenza esasperata e quindi sterile di vantaggi per la comunità.
Il bersaglio principale delle riflessioni di Alessandra Moretti resta però il governatore uscente, Luca Zaia, candidato nuovamente alla presidenza da Forza Italia, Lega Nord, Lista Zaia, Indipendenza Noi Veneto e Fratelli d’Italia e accusato di un presenzialismo alle inaugurazioni inversamente proporzionale alla presenza negli organi di coordinamento con le istituzioni nazionali, in primis la conferenza Stato-Regioni. Assai critica anche sulla gestione delle risorse nel suo mandato, risultata improvvisata e non ottimizzata secondo le analisi di una multinazionale di revisione contabile a cui la candidata si sarebbe rivolta: "Troppi gli slogan: non ha pianificato l'utilizzo delle risorse disperdendole in mille rivoli”.
Infine, ai microfoni dei giornalisti, un commento sull’eventualità di una sconfitta elettorale, considerata l’inclemenza dei sondaggi (che pure negli ultimi anni hanno abbondantemente dimostrato una dubbia affidabilità, incapaci di cogliere le trasformazioni in atto nello scenario politico nazionale) e l’atteggiamento del governo che, da una parte risulta molto presente a sostegno del centro-sinistra veneto, dall’altra vede il Presidente del Consiglio cautelarsi con vaghi riferimenti ad un bilancio finale delle regioni che, tanto nel caso di un 6-1 quanto in riferimento ad un 4-3, vedrebbero il Veneto come la regione più a rischio per i democratici: “Come noto, mi sono dimessa dall'Europarlamento. Ovviamente noi vinceremo questa sfida, ma in ogni caso resterei un punto di riferimento per il veneto e per i veneti guidando personalmente l'opposizione. Amavo il Veneto quando ho deciso di intraprendere questa sfida molto ed oggi che ho visitato davvero tutto il Veneto amo ancora di più questa regione meravigliosa e credo che i veneti debbano essere orgogliosi del lavoro straordinario che hanno fatto nonostante questa classe politica. Noi veniamo da 20 anni di immobilismo, di scandali pesantissimi, di promesse non mantenute. Andiamo a riprenderci il futuro che meritiamo e costruiamo una regione dove davvero ci siano grandi possibilità”.