APE: FINO A FINE ANNO LA CIG PER I 66 LAVORATORI
Ora l’impegno della Cisl è concordare con il Centro per l’impiego della Provincia una prospettiva di occupazione per il futuro
| Laura Tuveri |
Refrontolo - Per i 66 lavoratori della Ape di Refrontolo la cassa integrazione in deroga è stata protratta fino a fine anno. “Nonostante il parere sfavorevole della provincia di Treviso – spiega Paolo Agnolazza della Fim-Cisl di Treviso – abbiamo presentato la domanda per poter accedere ai fondi della cassa integrazione in deroga, oggi abbiamo ottenuto l’incontro e adesso fino a fine anno tutti i 66 lavoratori potranno avere altri ammortizzatori sociali”.
Per i lavoratori della Ape Line ottenere la cassa integrazione ordinaria e straordinaria e l’ulteriore passo avanti fatto questa mattina. Dal 21 maggio costoro potranno ottenere ulteriore cassa integrazione fino alla fine del 2010. “Quando scoppiò la crisi alla Ape – ricorda il sindacalista – noi aperto una strada nuova.
Si trattava infatti di una delle prime gravi crisi del territorio, per cui ci siamo attivati con i comuni per cercare di arginare il fenomeno. Adesso ci troviamo di nuovo a fare gli apripista sul riconoscimento della cassa integrazione in deroga, anche per i lavoratori dipendenti di un’azienda.
Vista la condizione particolare in questo caso specifico, e cioè che la fabbrica è sparita, non ha vissuto una crisi che l’ha fatta scemare un po’ alla volta, abbiamo ritenuto importante che venissero messi a disposizione ammortizzatori sociali più ampi. A tutto ciò si aggiunge il fatto che stiamo parlando di un settore, quello loro dell’automobile, molto colpito dalla crisi”. Il prossimo passo che affronterà il sindacato sarà ora quello del reimpiego dei lavoratori attraverso la formazione.
“La Regione – aggiunge Agnolazza - ha chiesto un impegno di formazione specifico da concordare con la provincia e con il centro per l’impiego di Treviso per trovare una prospettiva di occupazione, perché quella firmata oggi, è l’ultima cig possibile. Dovremo quindi attivarci per riqualificare i lavoratori e dare loro nuove appetibilità occupazionali”.