ARTE E STRATIFICAZIONI. DA VITTORIO A PARIGI
Espone Giancarlo Dell'Antonia
VITTORIO VENETO - La sovrapposizione è all’ordine del giorno in un mondo a sandwich come quello in cui viviamo. Ogni giorno, nella nostra vita, si sovrappongono, a più livelli, immagini, visioni, desideri, frustrazioni, luoghi e persone. Siamo abituati a gestire contemporaneamente molteplici attività, a condurre differenti linee di pensiero, senza che questo ne implichi la commistione né tantomeno la precluda.
Lo stesso computer, strumento di lavoro che appartiene alla nostra quotidianità, ci offre sempre più finestre aperte nello stesso momento che siamo diventati abili a gestire. Muoversi agilmente nella complessità degli schemi, far dialogare elementi incongrui, è il pane quotidiano dell’uomo (post)moderno.
Ma parallelamente sono l’accumulo e la sedimentazione ad alimentare la stratificazione, come capita ai nostri hard disk affollati di dati o alle librerie in cui è sempre più difficile trovare spazio per l’ultimo volume acquistato.
La stratificazione sembra così mostrare la sua doppia faccia, tra l’istantanea molteplice fluidità del divenire, e l’accumulo del mondo, che è impossibile ignorare. A questa tematica di grande attualità, dal 5 giugno al 25 luglio 2010, la galleria parigina KernotArt (14 rue Saint-Claude, in zona “Le Marais”, quartiere alla moda che pullula di gallerie d’arte rinomate a livello internazionale), dedica una mostra collettiva (Stratifications), curata da Daniele Capra, critico indipendente che collabora con Exibart.
L’esposizione indaga le dinamiche che stanno alla base delle sovrapposizioni di ordine visivo e concettuale, a partire dal lavoro di cinque artisti provenieti da Francia, Croazia e Italia. Uno di questi, Giancarlo Dell’Antonia, è vittoriese e ci parla di quest’esperienza…
Courtesy Kernot Art Gallery Parig
Come nasce Stratifications?
“Da un’analisi dei dati quotidiani provenienti dai media; questi dovrebbero informare e invece generano confusione. L’idea artistica che sta alla base della mostra, in particolare, trae origine da una serie di scatti fotografici che ho effettuato, con scadenza oraria, nel mio studio vittoriese. Sovrapponendo queste immagini con perforazione di soggetto è nata Stratifications”
Che rapporto ha con la tecnologia?
“Non cerco in essa l’effetto speciale, mi preme analizzare come la tecnologia incida e modifichi la percezione, si tratta di quella che io definisco “vetrinizzazione del quotidiano”
E con la natura?
“Ho condotto uno studio parallelo anche sul piano geologico, mettendo in luce le modificazioni e le stratificazioni ambientali. Parlo spesso di “geologia del quotidiano”. Tra arte e natura vi è un rapporto di emulazione e, al momento, fortunatamente si rispettano”.
Come mai ha deciso di vivere e operare a livello provinciale?
“La maggior parte dei miei scatti fotografici vengono fatti a Vittorio Veneto e dintorni, mi interessa di più una dinamica più piccola, a misura d’uomo. Per quanto riguarda me, mi trovo bene in provincia e, quando serve, mi sposto volentieri”
Come nasce la sinergia con la galleria parigina KernotArt?
“Questa collaborazione dura da tre anni ( è la terza mostra che faccio a Parigi); si è creato un rapporto fiduciario, un progetto comune tra artista e gallerista. Il mio lavoro, inoltre, ha riscosso molte critiche positive in Francia, anche se espongo anche a Roma, Venezia, Milano”
Courtesy Kernot Art Gallery Parig
Quali sono i tratti distintivi della sua arte?
“Si tratta di un’analisi spazio-temporale, della metodica del tempo quotidiano. Lavoro molto sull’aspetto percettivo dell’arte, non punto a stupire: gli effetti speciali (cosa tipicamente americana) non fanno per me, le considero solo furbizie estetiche che hanno poco a che fare con il talento”
L’arte invece?
“Deve sezionare la visione per cercare di incidere su una dinamica quotidiana. L’opera deve essere interpretata da chi la osserva, mentre impera la tendenza (della quale i media si fanno portabandiera) a valutare al posto dell’osservatore, privandolo dello spirito critico”
Com’ è il panorama artistico in questo momento?
“Per i giovani emergenti ci sono grosse opportunità, in particolar modo nel nord Europa. C’è un boom dell’arte, anche se questa può essere anche un’arma a doppio taglio perché la popolarità, spesso, va a discapito della qualità. Come dicevo precedentemente, si sta facendo sempre più strada un tipo di arte furba che punta sulla spettacolarità e che si avvicina sempre di più al costume”
Anche in questo settore poca meritocrazia?
“A volte emergono artisti poco talentuosi, ma che non creano problemi. Tendenzialmente non entro mai in dimensioni di tipo politico, le considero strumentalizzazioni dell’arte”
Barbara Carrer