Il noto artista Giancarlo Dell'Antonia: "Ecco cosa serve a Vittorio Veneto"
Un po’ dimenticato dalla sua città, apprezzato in Italia e all’estero, Dell'Antonia ci ha parlato dell’arte, delle iniziative culturali vittoriesi e delle opere del centenario
VITTORIO VENETO - “Per quanto riguarda le arti visive, noto una certa carenza di progettazione. Si fanno tutti progetti a breve termine, senza logica curatoriale. Non ci sono progetti a media e lunga scadenza”. Giancarlo Dell’Antonia è un artista affermato. Un po’ "dimenticato" dalla sua città, apprezzato in Italia e all’estero, ci ha parlato dell’arte, delle iniziative culturali vittoriesi e delle opere del centenario.
Giancarlo, che cosa si potrebbe fare con le opere realizzate per i 100 anni della città?
Con l’arte pubblica bisogna stare attenti. Operazioni di questo tipo vanno bene, ma bisogna essere in grado di gestirle. Altrimenti è inutile chiamare 13 artisti dall’estero…
Meglio qualcosa di più locale?
Sarebbe stato meglio chiamare meno artisti e realizzare un progetto in grado di coinvolgere la città e le scuole. L’arte pubblica è un’operazione complessa. Non basta chiamare artisti stranieri per realizzare un progetto internazionale. Sarebbe stato più opportuno coinvolgere artisti nazionali.
Tu frequenti il mondo dell’arte da decenni. Che risonanza ha avuto quel progetto?
Ho visto poca comunicazione. L’arte pubblica, poi, deve relazionarsi con la città, e questo non è accaduto. Non basta dislocare delle opere di arte contemporanea in diverse parti di Vittorio.
Che cosa proporresti per valorizzare le opere rimaste?
L’arte pubblica richiede una preparazione specifica. Le opere degli artisti possono anche esaurirsi e sparire, bisogna considerare anche questo aspetto. Vanno fatti dei rilievi fotografici subito dopo l’installazione, soprattutto per quanto riguarda le opere che spariscono. E il catalogo? Io ho visto solo una sorta di dépliant.
Quindi, nel concreto?
Si potrebbe fare un catalogo postumo con i rilievi fotografici delle opere rimaste e le relative spiegazioni. Per gli artisti il catalogo è fondamentale.
Dove potrebbero essere esposte le foto delle opere?
Abbiamo tre palazzi in grado di ospitare mostre di questo tipo: Villa Croze, Palazzo Todesco e il Musedo del Cenedese. Purtroppo, però, non vengono sfruttati. Manca sempre una ricaduta sul territorio. Ci vorrebbe una commissione scientifica permanente per l’arte e i musei di Vittorio Veneto.
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