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27 gennaio 2025

Conegliano

BANDIERA DI SAN MARCO SUL CASTELLO

A chiederlo è il capogruppo della Lega Bernardinelli

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BANDIERA DI SAN MARCO SUL CASTELLO

Conegliano - Sui festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia non c’è unità. Nemmeno a Conegliano. Nemmeno tra gli alleati di centrodestra e Lega; anche se questa non è una novità per l’Amministrazione della città del Cima.

"In un momento in cui da più parti si chiede di celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, io credo sia ancora di più giusto e doveroso ricordare una storia decisamente più importante per tradizione nonché dimensione culturale e temporale rispetto all’Unità d’Italia – afferma Giovanni Bernardelli, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale - Conegliano fece parte della Repubblica Serenissima dal 1337 fino alla caduta della stessa. Circa 460 anni di storia (se si eccettua una piccola parentesi di 4 anni sotto i Carraresi) che non possiamo e dobbiamo dimenticare".

"Non capisco il perchè di tante polemiche intorno all'Unità d'Italia – afferma invece Marina Buffoni, consigliere del PdL - se c’è un diverso sentire tra la Lega e il PdL sul significato del 150° anniversario, ben venga, serve a dimostrare che vi è una sensibilità diversa, che nessuno va al rimorchio della Lega e che per la stragrande maggioranza degli italiani del Nord, celebrare l'unità nazionale è un fatto importantissimo, ed è per questo motivo che si deve e si può fare anche a costo zero per l'amministrazione, penso al coinvolgimento delle associazioni ex combattentistiche e a qualche docente di Conegliano che si presterebbe volentieri a portare il proprio contributo. Ovvio che non ci sarà l'obbligo per tutti di essere presente alle manifestazioni che celebrano l'Unità d'Italia ma vi è l'obbligo morale di tutte le istituzioni di ricordare degnamente l'occasione fondante della nostra identità".

Giovanni Bernardelli però oltre a non condividere i progetti di festeggiamento, rilancia una richiesta: innalzare la bandiera del Veneto sulla torre del castello a fianco del Tricolore; richiesta che aveva già avanzato con un’interpellanza presentata quattro anni quando era tra le fila dell’opposizione e che era stata respinta.

"In un primo momento mi era stato risposto dai responsabili di giunta che era possibile sistemare il gonfalone di San Marco nella cima più alta del castello salvo poi dirmi che per problemi “statici”, ovvero che il pennone non avrebbe retto alla forza del vento e al conseguente sventolio della bandiera, dirmi che ci si doveva riflettere ulteriormente. Mi chiedo come mai possa invece reggere alla potenza del vento la bandiera italiana, tutt’ora esposta".

Elisa Giraud

 

 



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