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18 gennaio 2025

Italia

Bersani e Renzi insieme a Firenze

Segretario: Monti? Battuta infelice

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

 Bersani e Renzi insieme a Firenze

ROMA - "Un benvenuto al prossimo presidente del Consiglio, Pier Luigi Bersani. E non fate gesti apotropaici...". Matteo Renzi apre così l'iniziativa elettorale a Firenze insieme a Pier Luigi Bersani. "Prima siamo stati al Comune - aggiunge - e ti volevo far firmare il libro d'onore di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

"A chi non ha votato per me - continua Renzi - vorrei dire che non è sempre stato facile discutere, ma non dobbiamo avere paura di chi non la pensa come noi, non dobbiamo pensare che chi dissente è un nemico", afferma il sindaco rivolto alla platea. E aggiunge. "Meglio dirci prima le cose, sennò i finti unanimismi hanno fatto sì che per due volte Romano Prodi è andato a casa. Non lo faremo". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Poi il sindaco parte all'attacco: "Oggi Monti ha detto che il Pd è nato nel '21... deve essersi confuso con la sua carta d'identità... Monti per mesi ha detto - ricorda - che non si sarebbe candidato, che avrebbe fatto il senatore a vita, che sarebbe rimasto sopra le parti e ora è nel ring della politica". Renzi ribadisce le sue perplessità sulla scelta di Mario Monti di candidarsi. Sul ring, aggiunge il sindaco di Firenze, "con persone molto lontane da lui. Forse non ha capito che Fini non è quello dei tortellini ma quello della Bossi-Fini...", quello che andava con Jean Marie Le Pen a difendere Saddam Hussein. di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Renzi ne ha anche per Berlusconi. L'acquisto di Mario Balotelli porterà voti al Pdl? "Neanche il mago Silvan riuscirebbe a fare sparire quello che ha fatto e quello che non ha fatto Berlusconi in questi anni...". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Quindi a prendere la parola è Bersani che esordisce togliendosi la giacca: "Faccio un primo omaggio a Matteo, che se lo merita". E anche lui torna sulle parole di Monti al quale "in un anno non ho mai sentito trovare un difetto al Pd, e ora sono 15 giorni che trova un difetto al giorno al Pd. La battuta di oggi è veramente infelice", attacca, perché va a "ferire un progetto come il nostro, di rinnovamento, di cui non ha neanche una vaga idea". E "Matteo Renzi è stato un protagonista credibile del rinnovamento del nostro partito. Perché se vuoi cambiare, devi rischiare qualcosa", dice rendendo ancora omaggio all'ex avversario. di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Il candidato premier si ferma poi sul caso Mps: "Non siamo delle mammolette e non accettiamo che ci faccia la predica chi ha cancellato il falso in bilancio, che noi reintrodurremo il primo giorno di governo. Noi - afferma rispondendo alle accuse del centrodestra che vorrebbe il Pd coinvolto nel caso della banca di Siena - stiamo chiedendo l'istituzione di una commissione di inchiesta sull'utilizzo dei derivati e per una loro regolamentazione più stringente". Quindi, sottolinea, "c'è stato un eccesso di localismo dal quale bisognava e bisogna emanciparsi". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Bersani torna quindi a lamentare l'assenza dei temi importanti per il Paese nella campagna elettorale. "Siamo nella crisi più profonda dal dopoguerra ad oggi, dobbiamo venirne fuori", ma in questi giorni "siamo ancora al festival delle promesse, all'attacco generico all'avversario, senza che si riesca a mettere a tema il futuro del Paese", e "in questi primi giorni di campagna abbiamo assistito a promesse invereconde, a promesse non degne di un Paese serio". Bersani cita "Maroni, che dice di voler togliere Imu, Irap e bollo auto. Ma la più grossa - afferma il leader del centrosinistra - l'ho vista in Sicilia con Beppe Grillo che va a dire ai giovani che gli promette mille euro al mese a tutti per 3 anni. Ma in contati sono 100 miliardi di euro. Almeno Lauro un pacco di pasta glielo dava, l'altra scarpa gliela dava". Per Bersani si tratta solo di "promesse" o "se no aggressioni e bastonate, come suggeriscono i guru che dicono: 'lascia stare i problemi, attacca l'avversario', ma poi i problemi restano qua". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Ironizzando poi sulla proposta avanzata da esponenti della lista Monti di ridurre a un solo mese le vacanze scolastiche in estate, Bersani rilancia: "Il nostro sogno è quello che le scuole siano aperte dalla mattina alla sera, purché le scuole stiano in piedi. Sono anni e anni che non viene fatta la manutenzione agli edifici scolastici - ricorda - noi crediamo che sia necessario intervenire con investimenti magari anche con un allentamento del patto di stabilità". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Bersani sprona poi i suoi: "In questa campagna elettorale dobbiamo combattere di più, li dobbiamo sbranare davvero. Bisogna cantargliele tutte". Il leader ha citato ad esempio il leghista Maroni ("dico un nome a caso"), che ironizza su un consigliere regionale lombardo del Pd perché avrebbe acquistato per pochi euro un vasetto di nutella. "Ma loro si dovrebbero vergognare, perché sono quelli - afferma tra l'altro Bersani - che hanno fatto pagare ai contribuenti italiani 4,5 miliardi di euro per le quote latte. Berlusconi e la Lega in questa vicenda sono complici. Bisogna cantargliele perbacco". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

Quindi il segretario Pd torna sul voto utile. "Vince chi arriva primo, quindi dico e ripeto: i voti sono tutti utili, hanno tutti la stessa dignità, se c'è un voto che vuole portare avanti un'idea e una testimonianza, va tutto bene. Ma se si cerca il voto utile per battere la destra, quello è solo al Pd e a Italia bene comune". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

"Il punto di fondo di questa campagna elettorale - ricorda Bersani - è che noi non ci giochiamo solo una legislatura e un governo; ci giochiamo la possibilità di essere alternativi ad un sistema politico così come si è costruito negli ultimi 20 anni sotto l'onda del berlusconismo". "Quel meccanismo berlusconiano ci ha portato alla rovina" e "diabolicamente ci ha portato sull'orlo del precipizio". "Ma perché non è stato possibile tirare via Berlusconi dal governo due anni prima? Perché - risponde Bersani - c'è una personalizzazione assoluta della politica. Se si toglie la persona, dietro non c'è un partito, non c'è nulla. Quindi si crea una instabilità. Tutto ciò è pericolosissimo. Dove non c'è un meccanismo democratico non c'è la possibilità di correggere gli errori". di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

"Via Berlusconi - incalza Bersani - : ma chi c'è dietro? Via Monti: ma chi c'è dietro? Via Grillo, via Ingroia, chi c'è dietro?". Mentre dietro Bersani c'è il Pd, e "il Pd è per l'Italia e sarà così nei prossimi 30 anni, nei prossimi 50 anni. Il Pd è per l'Europa, è il partito della nazione, è il partito dell'Italia giusta".di Palazzo Vecchio. No, lo firmerai quando tornerai a Firenze da presidente del Consiglio", ha chiosato l'ex sfidante di Bersani alle primarie.

(Adnkronos)

 


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