BUONA DOMENICA Non ti scordar di me...
"Giuseppi" costretto a cedere il posto a Mario Draghi. Del Conte-due però imperituro sarà il ricordo, tra banchi con rotelle, mascherine come se piovesse e l'alter-ego Rocco Casalino
TREVISO - “Alcuni ministri del Governo uscente avrebbero incontrato difficoltà a trovare un impiego persino come parcheggiatori abusivi”. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca delle figure retoriche pare conosca esclusivamente l’iperbole con cui condisce immancabilmente tutti i suoi sketch. Se è pur vero che al peggio non c’è mai fine, obiettivamente l’inattitudine e l’incompetenza al Governo costituiscono un topos, ad ogni latitudine.
Né più né meno di altri Gabinetti, stessa storia è realistico raccontare anche per quello che si è appena liberato: con ministri alcuni bravi, altri meno, altri così così. Cognomi e nomi che tra qualche settimana, e nella maggior parte dei casi, si faticherà a ricordare. Del Conte bis (che non è riuscito a farsi ter), non tutto però cadrà nell’oblio. Indimenticabili 2 milioni e 400 mila banchi con rotelle: questo è poco ma sicuro. Indelebile nella memoria pure la cifra spesa per realizzarli: 461 milioni di euro, buttati al vento. A meno che non si faccia di necessità virtù come suggerito dal vicepresidente della provincia di Padova: “Contatteremo il Cuamm e le associazioni di volontariato per appurare se possono essere usati in Africa”. Anche perché nel Terzo Mondo, effettivamente, non aspettano altro che i banchi della Azzolina e di Arcuri. “Ma sono attrezzature certificate!” Ah beh, allora....
La recidiva è giunta con la provvigione di mascherine decisa dal commissario del Governo Arcuri: “risibile” l'importo (72 milioni) gestito da un paio di intermediari. Indaga la magistratura, dopo la segnalazione dell’antiriciclaggio. E tutto perché i soldi dell'Europa non si sa come andare a spenderli. Pure questo sarà difficile da scordare: “Quando hai il pane non hai i denti”...
Di Dpcm il Governo in uscita è stato invece alquanto prodigo. Dal lockdown di marzo a oggi che un anno è quasi passato, se n’è perso il conto. Mentre rimarrà impressa come il ricordo del giorno della Prima Comunione la solenne celebrazione con la quale il buon “Giuseppi” li annunciava ogni settimana, il sabato, all'ora su per giù. Week end memorabile anche questo, neanche paragonabile - per tensione e ansia - a un primo amoroso appuntamento. Lungo il tubo catodico si propagava il terrore durante le giaculatorie di divieti e non-permessi. Liturgie messe a punto (anzi: a puntino) da tal Rocco Casalino che dalla casa del “Grande Fratello” si era miracolosamente trasferito in quella del Governo. Lo ha ritratto sul “Corriere" Fabio Roncone: “È inutile cercare di definire il suo ruolo: demiurgo, spin doctor, eminenza grigia, sottosegretario senza aver giurato sulla Costituzione. Rocco è stato quello che gli è stato consentito di essere. Mettendo in controluce la figura di questo ex concorrente del Grande Fratello — palestrato, 48 anni portati sempre dentro abiti stretti e corti, da buttafuori di discoteca brianzola — si comprende meglio quanto quella in cui siamo precipitati non sia una crisi di governo, ma una crisi di sistema”. La peggiore - dicono adesso - della storia repubblicana, perché a uscirne sconfitta è la politica, in prima persona. “Non tutto il male viene per nuocere” - si consola qualcuno. Fosse vero che sul teatrino di nani e ballerine stanno per scorrere i titoli di coda, sarebbe bellissimo.
BUONA DOMENICA