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29 marzo 2024

Treviso

CASO LEGA, SCOPPIA LA RISSA: STIFFONI DENUNCIA MARONI

E il senatore attacca l'ex ministro per un giro di consulenze

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

CASO LEGA, SCOPPIA LA RISSA: STIFFONI DENUNCIA MARONI

TREVISO – La Lega è sempre più nel caos. L'espulsione dal partito di Piergiorgio Stiffoni, certificata qualche giorno fa direttamente da Maroni, non è stata affatto indolore. Tanto che adesso il senatore trevigiano, mai domo nonostante l'esplosione dell'affaire diamanti da oltre 200 mila euro, ha presentato una denuncia per diffamazione proprio contro l'ex ministro dell'Interno.

Ma non basta. L'ormai ex componente del comitato amministrativo del Carroccio, che tra le altre cose avrebbe dovuto controllare l'operato del tesoriere finito al centro dello scandalo dei rimborsi elettorali, Francesco Belsito, ha anche annunciato che è pronto a far arrivare sulle scrivanie dei magistrati un dossier esplosivo in cui ricostruisce il suo ruolo di tesoriere della Lega al Senato e soprattutto le modalità di gestione del conto corrente intestato al Carroccio. Cosa sufficiente, a quanto pare, a far tremar le vene e i polsi a più di qualche camicia verde.

Come si è arrivati a questo punto? Tutto è iniziato con la notizia della cacciata del senatore di Motta, che ha sorpreso gli stessi leghisti, arrivata direttamente da via Bellerio. Ma il clima all'interno della Lega si è incendiato per davvero quando Maroni, passando a Casale in vista delle elezioni comunali, ha rincarato la dose. “Lo sappiamo bene quali sono le responsabilità di Stiffoni: ce lo ha detto lui – ha detto l'ex ministro – uno che usa i soldi della Lega per scopi personali, per comprarsi i diamanti, non può far parte del movimento”.

Reato o non reato, ammesso che ci sia qualcosa di vero? “Magari non è un reato, non lo so e non mi interessa – ha tagliato corto Maroni – ma certamente il codice etico della Lega è stato violato ed è per questo motivo che lui si è autosospeso e poi il consiglio federale lo ha messo fuori: chi ha usato fondi del Carroccio prima deve restituirli e poi deve solo andarsene”.

Parole durissime. A cui Stiffoni ha replicato come il suo solito: difendendosi contrattaccando. "Ho depositato presso la caserma dei Carabinieri di Treviso una denuncia per diffamazione nei confronti della onorevole Roberto Maroni – rivela – la procura valuterà le sue gravissime affermazioni diffamatorie nei miei confronti”.

Insomma, altro che "ramazze": si va in tribunale. “Ho operato senza mai pregiudicare il buon andamento amministrativo del gruppo della Lega in Senato – scende nei particolari Stiffoni – e il presidente del gruppo, il senatore Federico Bricolo, era assolutamente a conoscenza della operatività amministrativa”. Quindi sapeva come venivano gestiti i soldi, anche se agli inquirenti di Milano avrebbe detto il contrario.

E i 200 mila euro investiti in diamanti? “Ribadisco che la provenienza dei fondi per l'investimento in diamanti e' esclusivamente personale, come testimoniato dalla documentazione degli estratti conto consegnati alla magistratura e fatti pubblicare sulla stampa”, incalza il senatore.

Infine, la bordata finale. "Il sottoscritto, a differenza di Maroni, non ha mai ricevuto denaro da società per consulenze, come testimoniato da Franco Boselli nel procedimento penale in corso presso la procura della Repubblica di Milano – conclude Stiffoni – l'onorevole Roberto Maroni ha ricevuto 60 mila euro e la sua portavoce Isabella Votino 14 mila dalla società “Mytos” per consulenze orali su come muoversi nei rapporti con Comuni, Province e Regioni: la società è indagata per false fatturazioni per decine di milioni di euro ed è curioso che Maroni non si autosospenda dal partito in attesa che la magistratura valuti perché ha ricevuto denaro per prestazioni di cui non vi è nessuna prova e motivazione".

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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