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04 gennaio 2025

Castelfranco

Castelfranco, l’Associazione Due Mulini rischia di non vedersi confermare la sede

Il bando del Comune per l’assegnazione dello stabile esige il pagamento di costi proibitivi per l’organizzazione di promozione sociale

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Associazione Due Mulini

CASTELFRANCO VENETO – “È una vicenda a dir poco surreale...”: è uno dei tanti commenti al post con cui l’Associazione di promozione sociale Due Mulini ha reso note le difficoltà a partecipare al bando indetto dal Comune di Castelfranco Veneto per l’assegnazione dell’immobile che per anni ha ospitato l’organizzazione castellana, promotrice di una moltitudine d’iniziative culturali, benefiche, sociali e fortemente inclusive. Ma veniamo alle ragioni espresse nelle dichiarazioni dell’associazione: “Riteniamo opportuno spiegare a tutte le persone che si chiedono perché l'associazione Due Mulini ha "difficoltà" nel partecipare al bando relativo all’immobile: COMPENDIO "2 MULINI" in via Marsala 1A (non 2A come erroneamente indicato nel bando). Vi chiediamo di leggere attentamente i requisiti richiesti fra cui quelli relativi agli aspetti economici”.

Ed eccoli, partendo dalla questione della manutenzione straordinaria che implica “l'impegno a provvedere, a cura e spese dell'assegnatario, ai lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli spazi assegnati nei limiti di una soglia massima di Euro 20.000”. Si passa quindi al punto 9 del bando sul canone concessorio annuale, stabilito in complessivi Euro 1.200 oltre Iva ma è anche prevista una offerta economica facoltativa aggiuntiva ai 1.200 euro. Quindi il punto 10 sulle utenze (acqua, energia elettrica, gas, rifiuti e internet) che “sono volturate in capo al concessionario con stipula a proprie spese dei contratti con le imprese erogatrici”. Quindi le amare conclusioni dell’associazione Due Mulini: “Nelle convenzioni con le associazioni di quartiere finora stipulate non erano previsti questi costi. Chiedetevi se le associazioni di quartiere, che sono gestite da volontari, siano in grado di competere”.

Tante le reazioni alla situazione venutasi a creare: “Noi Verdi riteniamo inaccettabile che una esperienza come quella dei 2 Mulini vero e proprio fiore all'occhiello per Castelfranco (come esperienza socializzante e inclusiva a tempo pieno) non venga rinnovata, appigliandosi a fattori burocratici (sapendo come spesso sia uso mettere in deroga tutto quanto si ritiene conveniente) – afferma Giovanni Colombo dei Verdi della Castellana -. Far morire una esperienza di questo genere è un chiaro autogoal per chi amministra”. Alle posizioni politiche si associano quelle di tanti singoli cittadini che dopo le dichiarazioni dell’associazione hanno manifestato il loro disappunto per le richieste del Comune e la vicinanza all’associazione che gode a Castelfranco di un grande seguito e del sostegno di molti che negli anni hanno partecipato alle tante iniziative promosse.

Sulla spinosa questione interviene per l’Amministrazione comunale il consigliere di maggioranza Michael Didoné che rispondendo a chi contestava la Municipalità afferma: “La manutenzione straordinaria non è obbligatoria, ma il fatto che un’associazione proponga di accollarsi la stessa fino a un limite di 20 mila può dare un punteggio aggiuntivo per l’assegnazione. Per le utenze, visto che si tratta di un immobile autonomo, sono naturalmente a carico di chi gestisce l’intero compendio. Per quanto riguarda al canone, questo dovrebbe essere parametrato ai valori di mercato, e 1200 € l’anno (N.d.R. più IVA) è un canone assolutamente agevolato in considerazione della valenza sociale dell’attività che può essere svolta nel compendio, e comunque, nell’avviso, è ben specificato che detto canone è scomputato dietro presentazione, da parte del concessionario, di relazione che attesti i costi sostenuti per svolgimento di attività sociali e a valenza civica: quindi, molto verosimilmente, non ci sarà da versare alcun canone”. 


Alle affermazioni del consigliere leghista risponde il prof. Giovanni Colombo dei Verdi della Castellana: "Michael Didoné appunto sono avvantaggiate associazioni che hanno maggiori disponibilità economiche se non interviene il comune a difendere l'esistenza e l'attività di una associazione che ha dimostrato il proprio valore... ecco non l'avete difesa magari rinnovando automaticamente il contratto in essere, come per me avreste dovuto... e tutto ciò comporterà la sospensione delle attività in corso. Questa è la critica che faccio, non certo che non potevate farlo".  

 


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