A Castelfranco una fiaccolata per la pace in Ucraina
La manifestazione, organizzata dal Comitato per la Pace di Castelfranco, si terrà in concomitanza con la Giornata per la Pace indetta da papa Francesco.
CASTELFRANCO - Le immagini dei bombardamenti delle città ucraine e dei civili duramente colpiti dalle conseguenze della guerra hanno turbato profondamente gran parte dell’opinione pubblica. Ne è emerso il desiderio di un’immediata cessazione dei combattimenti e dell’uso delle armi, indipendentemente dalle cause che hanno condotto all’invasione russa.
Per tale motivo, il Comitato per la Pace di Castelfranco ha organizzato per mercoledì 2 marzo una fiaccolata per la pace in Ucraina, in solidarietà con i popoli e le genti pacifiche di tutta Europa. Partendo alle ore 19.15 dalla Torre civica, la fiaccolata è organizzata in concomitanza con la Giornata per la Pace indetta da papa Francesco. Dato il carattere non politico della fiaccolata, li organizzatori chiedono di non esporre simboli riconducibili a singole organizzazioni, ma unicamente bandiere e simboli della pace e dell’Europa.
E mentre la popolazione civile si mobilita per esprimere per il proprio desiderio di pace, anche la politica locale nel suo piccolo fa la sua parte. Venerdì sera, durante il Consiglio comunale, è stata infatti approvata all’unanimità una mozione che impegna il sindaco e la giunta a condannare, in nome dell’intero Consiglio, l’aggressione russa e a sostenere ogni atto del Governo italiano in favore di una risoluzione pacifica del conflitto.
Particolare attenzione è stata poi posta anche alle cittadine e ai cittadini ucraini che vivono e lavorano nel nostro territorio, dove tante famiglie contano sull’aiuto di persone che vengono dall’Ucraina per assistere i propri cari in età avanzata o con gravi disabilità.
Nella speranza di un repentino “cessate il fuoco”, concludiamo con le parole espresse dal pontefice durante l’Angelus di domenica: «Chi fa la guerra dimentica l'umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto gli interessi di parte del potere, si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio e si distanzia dalla gente comune che vuole la pace».