Il cemento avanza in via Lovara di Castelfranco: confermata l'asta per la vendita dell’area verde
Il Consiglio comunale rigetta la mozione di annullamento dell’asta presentata dall’opposizione, che denuncia le ripercussioni su vivibilità e salubrità dell'area.
CASTELFRANCO – L’ultimo punto dell’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri verteva sul bando d’asta, fissata al 16 febbraio prossimo, per la vendita del terreno, di proprietà comunale, posto in via Lovara, attualmente occupato in parte da un boschetto e destinato a diventare zona industriale, a servizio dell'ampliamento di una ditta già presente sul terreno adiacente. Le opposizioni avevano presentato coralmente una mozione per chiedere alla Giunta di far valere la clausola del bando con la quale il Comune può "rinviare, sospendere o annullare l'asta, senza che i concorrenti possano pretendere indennizzi o rimborsi".
Contro l’asta era stata promossa tra novembre e dicembre una petizione popolare con raccolta firme. Diversi i motivi del no alla vendita, come esposto dai consiglieri di opposizione. L’abbattimento del bosco e l’ennesima colata di cemento non fa che ampliare la percentuale di terreno libero perso, oltre che a privare Castelfranco di un piccolo polmone verde, in una zona cuscinetto tra l’area industriale e il quartiere residenziale a est di borgo Treviso, con la perdita di un'area divenuta di aggregazione sociale grazie al lavoro di numerosi volontari.
A sostenere il confronto con l’opposizione è unicamente il consigliere leghista Luciano Dussin, che sottolinea la complessità nell’equilibrare ambiente e sviluppo economico, rimarcando inoltre come siano state le amministrazioni di centro-destra ad attrarre aziende nel territorio e non a farle scappare. “L’area di via Lovara era l’unica di una certa importanza disponibile ed era un’occasione che non poteva essere persa”.
Una visione, quella di sacrificare terreno libero in nome del profitto, contestata dall’opposizione. Alessando Boldo (Castelfranco Merita) commenta: “Il beneficio pubblico non è solo il beneficio finanziario e la barzelletta dell’aumento dei posti di lavoro non va più bene per la popolazione di Castelfranco. L’azienda che vuole ampliarsi non va a costruire una nuova fabbrica, ma solamente un magazzino. È possibile trovare un’altra soluzione, considerando l’alto numero di capannoni vuoti presenti”.
La maggioranza respinge la mozione e conferma la volontà di vendere i 25mila metri quadrati dell'area. Conclude il capogruppo Sebastiano Sartoretto: “Sono all’opposizione dal 2006 e vi ho visto vendere tutto il vendibile del patrimonio comunale. L’avete fatto senza sviluppare l’area industriale individuata lungo la SR53, ma raccattando francobolli di proprietà comunale perché più facili da vendere. Il vostro voto contro la mozione dell’opposizione è l’inizio di una campagna contro il saccheggio che state facendo”.