CORNUDA - A partire da gennaio 2025, il Comune di Cornuda ha deciso di introdurre una “tassa” per le richieste di cittadinanza per diritto di sangue (jure sanguinis). Il nuovo contributo amministrativo ammonta a 600 euro per ciascun richiedente maggiorenne e a 300 euro per le domande di certificati risalenti a oltre un secolo o per le ricerche archivistiche. La misura è stata adottata per fare fronte all’elevato numero di domande provenienti da residenti all'estero con antenati italiani e per garantire il corretto svolgimento dei controlli necessari. Secondo il sindaco Enrico Gallina, l’obiettivo è ridurre il carico burocratico sugli uffici comunali e migliorare l'efficacia dei controlli, che in passato non sono sempre stati sufficientemente rigorosi.

Cornuda è uno dei primi Comuni della provincia di Treviso a sfruttare questa possibilità, introdotta dalla legge di bilancio 2024. Il Comune, infatti, si è trovato a gestire un volume significativo di richieste, con il rischio di pratiche poco trasparenti, come già accaduto lo scorso ottobre a Crocetta, dove un’indagine della Procura di Treviso ha coinvolto dieci persone accusate di aver facilitato l’ottenimento della cittadinanza per 150 brasiliani, attraverso irregolarità nelle registrazioni anagrafiche. Il contributo mira quindi a rendere più sostenibile la gestione delle domande e a garantire maggiori verifiche incrociate tra l’Ufficio Anagrafe e la Polizia Locale. La questione è molto sentita, da anni in tutti i comuni della Marca, e con ogni probabilità Cornuda potrebbe fare da apripista, con questa decisione. 
 

Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis

Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo