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19 ottobre 2024

Treviso

"CLASS-ACTION" CONTRO I TACCHINI

Comune e cittadini pronti a una causa civile contro un allevamento di Ponzano Veneto

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

TREVISO – Il comune e cittadini chiederanno i danni ad un allevamento che da 4 anni rende la vita impossibile a causa dei miasmi in via Morganella Ovest a Paderno di Ponzano Veneto. Questa mattina sit-in di protesta di fronte al Palazzo di Giustizia mentre all’interno si teneva l’udienza di fronte al giudice.

Un gruppo di cittadini, armati di cartelli ha presidiato questa mattina il piazzale del tribunale a Treviso per protestare contro un allevamento di tacchini che, da 4 anni, rende loro la vita impossibile con miasmi e polveri che rendono l’aria irrespirabile. I cittadini, insieme al comune, hanno presentato un ricorso sulla decisione del gip Elena Rossi di respingere la denuncia presentata dagli stessi nel dicembre scorso contro l’Agricola Veneta.

Questa mattina in tribunale era prevista l’udienza in cui il giudice doveva stabilire se riaprire o meno il procedimento nei confronti dell’azienda. “Non riusciamo più a vivere – spiegano i cittadini -, nell’allevamento viene gestito un ciclo intensivo 24 ore su 24 per lo svezzamento e la crescita di 25 mila tacchini l’anno. Abbiamo solo alcuni periodi di tregua quando i tacchini cresciuti vengono prelevati a quando arrivano i nuovi pulcini”. “L’aria è irrespirabile – spiega una signora -, non possiamo aprire le finestre delle nostre case altrimenti ogni stanza viene invasa”. “L’odore è così forte – interviene un altro cittadino -, che anche i carabinieri quando sono venuti con il naso elettronico ad effettuare i rilievi sono scappati senza neppure fare il test, dicendo che era inutile perché bastava il naso umano”. Problemi nell’aria ma anche sul terreno: “L’aria intorno all’allevamento è letteralmente bianca perché le ventole degli aeratori che funzionano a ciclo continuo polverizzano la pollina, i resti dei mangimi e le piume dei volatili spargendole ovunque”.

Una situazione insostenibile che ha spinto il sindaco Giorgio Granello a schierarsi in prima persona con i propri cittadini. Il comune ha anche tentato una via di mediazione con la proprietà del terreno, offrendo un vantaggioso cambio di destinazione d’uso dell’area a fronte della chiusura dell’allevamento. “Purtroppo però – spiega Granello -, il proprietario ha affittato il terreno all’azienda che gestisce l’allevamento ed è quindi legato da vincoli contrattuali”.

E dal tribunale non sono arrivate buone notizie, il giudice si è, infatti, riservato la decisione ma pare che il procedimento sia destinato all’archiviazione in quanto non c’è dolo nel comportamento dell’Agricola Veneta: “Purtroppo credo che questa strada non ci porterà nulla – ha detto il sindaco ai suoi cittadini -, perché l’allevatore ha rispettato tutte le prescrizioni imposte da Arpav e Usl. Forse dovrebbero essere questi enti ad usare maggiore rigore”. L’avvocato che segue cittadini e comune, Fabio Capraro, precisa che al momento non è stato possibile trovare un accordo con la controparte.

Comune e cittadini, comunque non intendono arrendersi e pensano ad una sorta di class-action guidata dall’amministrazione comunale. “Partiremo noi come comune, con una causa patrimoniale che vada a toccare nelle tasche l’azienda. I danni provocati dall’allevamento riguardano anche la svalutazione degli immobili. E di questo chiederemo conto. Spero che molti cittadini si uniscano in questa battaglia”.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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