TREVISO – La Provincia scende in campo in difesa dei prodotti tipici (Dop, Doc, Docg e Igt) a fianco alla Coldiretti di Treviso e contro il sostegno finanziario pubblico della Simest, società di sviluppo delle imprese italiane all'estero controllata dal ministero dello Sviluppo economico, a chi commercializza prodotti che richiamano all'Italia ma che con il Bel Paese non hanno nulla a che vedere.

“Da qualche tempo si sta assistendo all'intensificarsi di un grave fenomeno di diffusione di prodotti agroalimentari completamente estranei al tessuto produttivo del nostro Paese, ma che vengono commercializzati con etichette e denominazioni, che evocano ingannevolmente una specifica appartenenza geografica – è l'allarme lanciato dal Sant'Artemio – è un fenomeno che oltre a ingannare il consumatore, non in grado così di scegliere in modo consapevole, danneggia l'intera economia, vanificando gli sforzi dei produttori e quelli delle loro associazioni, dei consorzi di tutela e delle istituzioni che investono nella promozione di quei prodotti e dei rispettivi territori di provenienza”.

Da qui la decisione di sostenere la causa della federazione provinciale della Coldiretti che attraverso un documento ad hoc verrà messa ai voti nel corso del prossimo consiglio provinciale. “Non può più essere taciuto che il sostegno di Simest si indirizza a investimenti in attività di delocalizzazione che oltre a costruire occasioni di concorrenza sleale ai prodotti italiani sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro e occupazione al sistema Italia – denuncia Fulvio Brunetta, presidente della Coldiretti – l'italian sounding ruba all'economia nazionale oltre 60 miliardi di euro all'anno: è ora di porre fine a questa situazione insostenibile, deprecabile e incoerente”.