IL COMITATO ANTI T-RED CONTRO IL CONSORZIO DI POLIZIA
Il Comitato è esterrefatto per tutte le certezze del Consorzio di Polizia Municipale Piave
Conegliano - Sbalorditi ed esterrefatti: così si definiscono i membri del Comitato di cittadini anti t-red dopo gli ultimi sviluppi delle vicenda "semafori pazzi".
La Procura di Verona sostiene che l'omologazione del T-Red sia stata ottenuta in modo fraudolento, esibendo soltanto un paio di telecamere e facendo riferimento per la parte restante dell'apparecchio ad una precedente omologazione del 2004.
In questo modo, l'azienda costruttrice dei documentatori fotografici installati nei semafori di mezza Italia non avrebbe presentato una parte dei componenti del prototipo. Il Comitato che segue gli automobilisti multati nella sinistra Piave aveva chiesto più volte al Consorzio Piave il certificato di conformità al prototipo del T-red installato presso l'impianto semaforico di via Distrettuale a Sarano di Santa Lucia di Piave. Richieste che il Consorzio di Polizia non aveva però soddisfatto: " ci era stato risposto di rivolgersi alla ditta fornitrice dell'apparecchio", riferiscono i membri del Comitato.
Ma i multati ed il Comitato non avevano alcun titolo per richiedere tale documentazione alla ditta, solo il Consorzio in virtù del contratto di godimento dell'apparecchio poteva richiedere la documentazione di conformità alla ditta fornitrice.
Alla luce degli ultimi sequestri degli apparecchi di Vittorio Veneto, Villorba e Mogliano, i portavoce del Comitato si chiedono come mai non sono stati consegnati loro i certificati di collaudo e conformità del documentatore fotografico al prototipo omologato. "Se, come sosteneva il Consorzio Piave, era tutto in regola, come mai le apparecchiature sono state restituite alla ditta distributrice?"
Lunedì 9 febbraio alle ore 21 presso l'hotel Canon d'Oro di via XX Settembre n. 131 a Conegliano si terrà un incontro del Comitato per fare il punto dopo l'inchiesta della Procura di Verona.