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02 gennaio 2025

Treviso

I CONSIGLIERI LEGHISTI DIFENDONO LE 27 EMITTENTI DEL VENETO

Finco e Caner presentano interrogazione alla giunta. Lo ha fatto anche Di Pietro, come ci spiega il consigliere regionale dell’IdV Gennaro Marotta

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

TREVISO - Un'interrogazione a risposta immediata per chiedere alla Giunta regionale quali azioni intraprenderà per la tutela delle tivù locali e come intenda muoversi a livello governativo affinché venga riservata, come impone la legge 249/97, la riserva di un terzo dei canali a beneficio delle emittenti locali.

L'hanno presentata i consiglieri leghisti Nicola Finco e Federico Caner, "a tutela - sottolineano - delle 27 televisioni venete che con l'avvento del digitale terrestre il prossimo ottobre rischiano di non vedersi riconosciute le frequenze per le trasmissioni, come attualmente sembrerebbe. In aperta violazione della legge".

Chiedono alla Giunta di attivarsi fin da subito affinché non si perda tempo e si affronti un problema che rischia seriamente di mettere un bavaglio all'informazione locale, da sempre quella più seguita dai cittadini veneti come rileva il recente sondaggio Swg".

"Un'informazione, quella locale in Veneto - proseguono i consiglieri leghisti - che oltre ad essere capillare sul territorio è anche attenta ed imparziale; e non dimentichiamo tutto quel patrimonio di programmi a forte connotazione identitaria che per il Veneto sono importantissimi di fronte ad emittenti nazionali che ignorano le culture locali".

"E infine - concludono Finco e Caner - la nostra azione va a tutelare quelle centinaia di giornalisti che operano nell'informazione locale con professionalità riconosciuta, e che non debbono perdere il posto di lavoro in questo momento di crisi per motivazioni che violano la legge e non riconoscono la specificità e l'essenzialità del servizio televisivo veneto.

Da parte nostra rilanciamo comunque la proposta di trattenere sul territorio parte del canone Rai così odiato dai veneti, per garantire maggiori possibilità all'informazione locale delle tv e delle radio private". Sul tema interviene anche il consigliere regionale dell’Italia del Valori, Gennaro Marotta.

“Berlusconi non è un liberale e non crede agli interessi di tutti, ma ai propri e logicamente li persegue con tutte le armi in suo possesso, ovvero utilizzando il Governo che fa tutto quel che lui dice. A livello locale – prosegue Gennaro Marotta - a noi non piace dire “ecco lo avevamo detto”, perché purtroppo questo sta accadendo in molti campi, come nel lavoro, dove il Governo dice che sta facendo, ma in realtà non fa nulla.

Adesso tocca alle tivù locali e non speriamo che questo provvedimento venga rivisto in quanto lo riteniamo un’assoluta mancanza di democrazia sul territorio. Il nostro presidente, Antonio Di Pietro, ha presentato un’interrogazione per indurre il Governo a tornare sui propri passi”.

 



Laura Tuveri

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