Controllo di vicinato: progetto sperimentale pilota
Grigoletto:"rete di comunicazione tra commercianti e residenti"
TREVISO - Negli ultimi giorni è tornato alla ribalta il tema della sicurezza in Città, cavalcato da qualche esponente politico, che ha strumentalizzato qualche ripresa televisiva di qualche canale privato, che continua a "radiografare" Treviso, ma dimentica Padova, dove situazioni analoghe a quelle trevigiane, se non peggiori, sono taciute.
Sulla vicenda il sindaco Giovanni Manildo ha espresso tutto il suo disappunto per l’immagine resa da alcune trasmissioni tv e dagli ospiti che vi partecipano, riferendosi a consiglieri comunali, e quindi rappresentanti dei cittadini, che invece di parlare di quanto di buono abbia da offrire la Città, preferiscono pensare alla propria visibilità personale.
Del resto i dati forniti dalla Questura e resi pubblici da Manildo evidenziano, negli anni 2014 e 2015, un calo dei reati e un aumento del numero degli arresti.
" Le forze dell’ordine a Treviso, più che in altre città, grazie al patto per la sicurezza, lavorano a stretto contatto e proprio dal capoluogo della Marca stanno prendendo vita progetti sperimentali ‘pilota’ come il controllo del vicinato", ha confermato Manildo.
Ne abbiamo parlato con il vice-sindaco e assessore alla sicurezza Roberto Grigoletto.
1. Il controllo di vicinato: che ne è?
Il “Controllo di Vicinato” contro furti, aggressioni e degrado è stato avviato dal centro storico, mentre a novembre sarà attivato nei primi due quartieri. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi in Comune dal sottoscritto, insieme al comandante dei vigili Roberto Manfredonia, al capo delle volanti Immacolata Benvenuto, al referente Ascom per il centro Stefano Mazzoli, al presidente di Rivivere Treviso Enrico De Wrachien e alla referente interprovinciale dell’associazione controllo del vicinato. Il centro storico è stato suddiviso in tre aree: zona di via Roma e Lungosile Mattei (A); zona di Corso del Popolo, piazza Borsa e piazza dei Signori (B); zona Pesheria, San Francesco, Burchiellati (C). In ogni area ci sarà un gruppo di 4-5 commercianti (destinati però ad aumentare), selezionati dalle associazioni di categoria e formati dalla polizia municipale, che faranno capo a un coordinatore. E ogni area sarà contrassegnata dal cartello (o dal totem) “Zona Controllo Del Vicinato”.
2. Esemplifichiamo le modalità di intervento previste da controllo del vicinato....
Quando i commercianti - ( i baristi e ristoratori garantiranno la copertura fino a mezzanotte) - dalle loro vetrine noteranno movimenti o persone sospette e anomalie, segnaleranno l'accaduto al coordinatore, il quale, a sua volta, valutato il peso della segnalazione, chiamerà i vigili, che si rivolgeranno, in caso di necessità, alla polizia. Ovviamente questo non esclude la possibilità per il singolo cittadino di personalmente casi sospetti o pericoli vari.
3. Le modalità del centro storico sono differenti dalle zone fuori le mura... quali saranno le zone del prossimo intervento e come si articolerà?
In centro storico è la prima volta che viene attivato questo tipo di controllo, che si realizza soprattutto grazie alla collaborazione dei commercianti e ovviamente dei residenti. La segnaletica in questo caso verrà collocata all’inizio di ogni area. A novembre il controllo del vicinato prenderà il via anche nei quartieri da via Giovanna D’Arco a Canizzano e a Santa Bona - verrà svolto soprattutto dai residenti, sempre formati dalla polizia municipale: i vicini di campanello o di condominio, attraverso una “rete” telefonica, sorveglieranno dalla finestra di casa - senza ronde - gli spazi privati e gli spazi pubblici comuni, creando “un vicinato organizzato e solidale”.
4.Chiariamo meglio il quadro di intervento.... fuori dal centro....
Nei quartieri periferici, in ogni via interessata verrà installata, all’inizio, la segnaletica del Controllo di Vicinato, che avrà quindi anche un effetto di deterrenza: chi passa di lì con cattive intenzioni, saprà che rischia seriamente di essere beccato. La segnalazione al coordinatore di zona (centro storico) o di via (quartieri) partirà se si vedono persone mai viste passare in una determinata via, ripetutamente; cancelli aperti di abitazioni che, solitamente, restano chiusi; ma anche lampioni spenti da giorni, gruppi di giovani che si ritrovano in un posto per ubriacarsi; auto in sosta con gente a bordo, che guarda in giro con fare sospetto; gente con il volto coperto; venditori porta a porta con il complice che aspetta in auto con il motore acceso e via di questo passo. A seconda della “gravità” dell’anomalia, partirà la segnalazione via telefono o Whatsapp al coordinatore. Sono tre le situazioni che possono far scattare l’allarme:
a) se c’è una concreta urgenza tutti gli appartenenti a un gruppo, non solo il coordinatore, devono chiamare direttamente il 113 o il 112;
b) se si tratta invece di fare una verifica tempestiva (auto sospette, persone sospette, situazioni che possono degenerare) c’è il numero verde della polizia municipale: 800-503036;
c) se invece siamo di fronte a segnalazioni che possono richiedere sì una verifica, ma non tempestiva (lampione spento, assembramenti), c’è il fisso sempre della polizia municipale: 0422 658550.
Un ruolo importante lo svolge la polizia di stato il cui intervento si inserisce nella cornice del patto per la sicurezza.
5. Qual è il senso di tutta l'operazione del Controllo di Vicinato?
La vera forza del piano di ”Controllo di Vicinato” è la continua e fitta rete di comunicazione tra commercianti e tra residenti, in modo da avere mille occhi puntati sulla città: dalla vetrina dei negozi e dalla finestra delle case, senza correre pericoli, si possono ottenere risultati concreti contro furti e aggressioni. Certamente l'operazione a Treviso tiene conto di esperienze già avviate... ce ne può accennare? A San Donà, dove il servizio volontario è operativo da tempo, negli ultimi mesi sono stati sventati 70 furti. E anche a Mestre funziona. Per questo Treviso è entrata nell’associazione, cui partecipano da tempo Comuni del Padovano e del Veneziano. La presenza a Ca’ Sugana di Antonella Chiavalin, responsabile del Controllo di Vicinato di Spinea e referente della prima sezione locale dell’associazione, la prima in Veneto e in Italia, di cui fanno parte ormai 60 Comuni, con la sua testimonianza ha confortato le attese dell'Amministrazione Comunale.