Il Covid non cancella le celebrazioni per San Tiziano, patrono di Vittorio Veneto
Stasera, venerdì, alle 18 nella cripta della Cattedrale a Ceneda la celebrazione dei primi vespri
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Niente sagra, ma le celebrazioni in onore di San Tiziano si terranno. Domani, 16 gennaio, la città e la diocesi di Vittorio Veneto celebrano il loro patrono.
Quest’anno, causa pandemia, la storica sagra non si tiene. Niente giostre in piazza Giovanni Paolo I, niente frittelle, niente pesca di beneficenza in patronato, niente concerto. Resistono invece le celebrazioni religiose anche se in numero minore rispetto ai passati anni.
Stasera, venerdì, alle 18 nella cripta della Cattedrale a Ceneda la celebrazione dei primi vespri con il capitolo della cattedrale e i sacerdoti della forania urbana. Domani, solennità del patrono, pontificale in cattedrale alle 10 con benedizione apostolica. «Com’è tramandato da antica consuetudine e sancito dalle Costituzioni Sinodali, i sacerdoti della diocesi sono invitati a partecipare a questa messa per venerare il patrono e rendere ossequio al Vescovo» ricorda la diocesi. La celebrazione sarà trasmessa in diretta da La Tenda TV e da Radio Palazzo Carli.
San Tiziano fu vescovo di Oderzo. Secondo la tradizione, San Tiziano, ricco di virtù e meriti, circondato dalla fama di taumaturgo, morì nel 632 d. C. circa il 16 gennaio. Il suo corpo, oggi conservato nella Cattedrale, arrivò a Ceneda a seguito di una leggendaria traslazione. Le spoglie furono contese all’epoca tra Oderzo e Eraclea. Si decise di depositare il corpo di San Tiziano in una barca sul Livenza, lasciando alla volontà di Dio la scelta del luogo. La barca risalì il fiume e poi le spoglie vennero portate fino a Ceneda.