CRISI E PERDITA DEL LAVORO. SACERDOTI ALLE ISTITUZIONI: «PREVEDERE LE RICADUTE SOCIALI»
Dal vicariato di Castelfranco un monito al mondo della politica
Castelfranco - I sacerdoti del vicariato di Castelfranco Veneto, una delle aree del trevigiano oggi più al centro dell'attenzione per le criticità in cui si trovano varie importanti aziende del manifatturiero, hanno assunto oggi la singolare decisione di rivolgere una lettera aperta alle istituzioni ed alle parti sociali in cui si invitano le stesse ad intervenire anche perché, si legge, dalla perdita dei posti di lavoro si debbono "prevedere ricadute anche sociali".
"Le conseguenze, a volte drammatiche, personali e familiari - rilevano i sacerdoti - si diffondono, senza alcuna esclusione di categorie. Le nostre parrocchie si sono attivate da tempo per dare risposte solidali all'emergenza. Ma non basta".
I firmatari scrivono perciò di ritenere "doveroso un appello alle istituzioni politiche comunali, provinciali, regionali e nazionali perché si ricerchi ogni soluzione percorribile per offrire garanzie occupazionali a quanti sono minacciati di perdere il lavoro".
Citando il caso più eclatante, inoltre, i sacerdoti castellani osservano che "c'é una diffusa sensazione, ad esempio, da parte dei dipendenti della Fervet, di essere stati ingannati in questi mesi. E questo aggiunge umiliazione ad umiliazione".
Gli estensori dell'appello sottolineano dunque la necessità di elaborare "un serio piano di sviluppo industriale" per il comparto manifatturiero di un'area "che non può restare in piedi unicamente sui servizi" e ritengono infine che "oggi più che mai il futuro deve essere, per quanto possibile, pensato e programmato".