DIMESSA DA UNA CASA DI CURA SPORCA E CON I VERMI
Un'80enne trovata in condizioni disumane. L'Ulss 9 ha avviato un'indagine
| Laura Tuveri |
Treviso – Sporca, con i capelli pieni di insetti e di vermi e le unghie dei piedi ritorte. In queste condizioni disumane si è trovata un'anziana 80enne, per giunta malata di cancro, quando è stata riportata nella casa di riposo dopo un ricovero un istituto di cura convenzionato.
Ne dà notizia “Il Gazzettino” di oggi. Il fatto è accaduto in una struttura dell'Israa, lo scorso martedì 23 marzo, ma i fatti sono venuti a galla solo quando i testimoni di questa raccapricciante visione hanno avuto il coraggio di denunciare. La loro versione dei fatti è testimoniata dalle note della stessa casa di riposo.
In questi documento - sottolinea il quotidiano - é scritto che la donna "da diversi mesi non veniva lavata" e la capigliatura "era un groviglio di sporcizia e mollette arrugginite, all'interno del quale erano presenti insetti di varie dimensioni". Il presidente dell’Israa,Fausto Favero, ha definito la vicenda "una vergogna".
La direzione generale dell’Ulss 9 di Treviso fa sapere che da alcuni giorni ha avviato un’indagine, per accertare le dinamiche del caso. La signora – fa sapere la nota dell’Ulss 9 era giunta al Pronto Soccorso del Ca’ Foncello di Treviso lo scorso 17 marzo. I sanitari che la hanno visitata hanno recepito lo stato di decadimento psicofisico segnalato dal medico di medicina generale e le condizioni generali di abbandono della signora, ritenendo di procedere al ricovero.
Ricovero a cui si è dato corso in una struttura ritenuta adeguata alle necessità della signora, al recupero delle sue condizioni psicofisiche già provate da un forte disagio relazionale anche evitandole l’impatto e lo smarrimento in una grande struttura ospedaliera. Parallelamente si è avviata, come di consueto di fronte a casi come questi, una collaborazione con l’Israa – parte integrante della rete delle strutture di assistenza sociosanitaria dell’Ulss 9 - per assicurare una dimissione in ambiente protetto.
Dopo che l’Ulss 9 è venuta a conoscenza dall’Israa delle condizioni della paziente allo stato della dimissione, la direzione dell’azienda sanitaria trevigiano ha provveduto a dare inizio ad una verifica sulle effettive prestazioni assistenziali, e sulla qualità e l’adeguatezza di esse, riservate alla signora durante il ricovero nella struttura privata convenzionata. Si tratta di una verifica che l’Ulss 9 può esercitare grazie al potere di controllo sugli istituti convenzionati che gli è riconosciuto dalla legge e che esercita regolarmente con azioni periodiche.
L’Ulss 9 pensa di riuscire a concludere la verifica nei prossimi giorni ma esprime anche una forte preoccupazione per alcune connotazioni della vicenda che, comunque, solo con l’ultima spiaggia del passaggio presso il pronto soccorso su invio del medico di base, a sua volta allertato dall’assistente sociale del Comune, ha visto spezzata la spirale di estremo disagio ed emarginazione della signora. Al ricovero, infatti, l’Uls 9 sottolinea che non si doveva arrivare in simili condizioni di gravità familiare e sociale.