Ecco il nuovo Archivio comunale
Inventariati oltre 16mila documenti
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO – Oggi, venerdì 14 giugno, alle 18, presso la sede della Biblioteca Comunale di Castelfranco Veneto verrà presentato l’Inventario dell’Archivio comunale, 1797-1950, a cura di Monica Del Rio; con un'introduzione storica di Giacinto Cecchetto e una nota di Angelo Rigo. Due volumi per complessive 925 pagine (XXXVI, 889 p.) in un’elegante edizione in cofanetto.
Sono previsti gli interventi di: Giancarlo Saran, Ass. alla Cultura del Comune di Castelfranco Veneto; Erilde Terenzoni, Soprintendente archivistico per il Veneto; dello storico Giacinto Cecchetto e della curatrice della pubblicazione Monica Del Rio.
Inventariazione dell’archivio
L’opera di ordinamento ed inventariazione della documentazione storica dell’Archivio comunale di Castelfranco Veneto che viene presentata, è il frutto di un intervento decennale che ha visto impegnati gli archivisti Disma – società di servizi per i beni culturali che da 20 anni opera nel settore degli archivi e delle biblioteche –, su incarico del Comune di Castelfranco Veneto, con la costante e preziosa supervisione della Soprintendenza Archivistica per il Veneto, in particolare di Alessandra Schiavon.
Gli interventi di riordino e di descrizione del materiale documentario non hanno interessato soltanto la sezione separata dell’Archivio comunale, costituita dalla documentazione storica, ma l’intera documentazione archivistica del Comune, in un più vasto progetto di sistemazione, con operazioni di ordinamento, inventariazione e scarto sull’archivio di deposito. Parallelamente a questo intervento è stato infatti riordinato il materiale più recente, quello che copre l’arco cronologico dal 1950 al 2000.
Una sede all'avanguardia
Il Comune di Castelfranco Veneto si è poi impegnato per l’individuazione di nuovi spazi di conservazione, con la predisposizione di magazzini idonei e capaci, destinati all’archivio di deposito, nei locali di proprietà comunale dell’area Grandi Servizi di piazza della Serenissima. Il nuovo archivio è stato messo a norma con attrezzature di controllo della temperatura e dei valori igrometrici, impianto antincendio sprinkler e sistema di spegnimento a gas inerte. Gli spazi sono stati quindi attrezzati con nuova scaffalatura.
Il riordino e l’inventariazione dell’archivio storico e della documentazione successiva conservata nell’archivio di deposito, fino ai primi anni del XXI sec., fanno di Castelfranco Veneto un Comune all’avanguardia per i servizi archivistici, in termini di conservazione e di possibilità di accesso alla documentazione.
Un lavoro decennale
L’intervento di riordino oggetto del presente inventario è stato impegnativo e complesso. Si è proceduto per stralci, in una programmazione pluriennale, dando priorità alla documentazione più organizzata ed individuabile.
Sono state affrontate in un secondo momento, man mano che la fisionomia dell’archivio si delineava col procedere dell’inventariazione del materiale, alcune aree dei magazzini di Borgo Padova che presentavano documentazione non condizionata in faldoni. Qualche fondo erano stato riorganizzato e le carte si trovavano accatastate, con fascicoli estratti dalle buste.
Questo mare magnum – come confidenzialmente veniva chiamato – presentava carte sciolte, insieme a documenti legati, con alcune schede di lavorazione preparate dagli operatori che si erano impegnati in un intervento di riordino non andato a buon fine, prima dell’inizio dell’intervento di inventariazione affidato a Disma nel 1999.
Il lavoro di costruzione del presente inventario è frutto della composizione di più segmenti di intervento che sono stati quindi ricomposti ed organizzati in un disegno finale. I diversi step del progetto hanno interessato inizialmente un migliaio di schede ad intervento, producendo descrizioni e porzioni di inventario che sono state quindi organizzate nella struttura finale, una volta terminata l’inventariazione dell’intera documentazione interessata.
Terminata la prima fase di inventariazione alla fine dell’anno 2000, si è proseguito con la descrizione del materiale preunitario (precedente il 1866) e dei fondi rimanenti, individuando il 1950 come spartiacque per la sezione storica separata dell’Archivio Comunale.
Oltre 16 mila schede informatizzate
Tutto il materiale inventariato è stato descritto con il software Sesamo che ha permesso la costruzione della struttura, l’inserimento e la gestione dei dati, la creazione delle schede descrittive e la loro collocazione all’interno della struttura, oltre alla gestione delle informazioni di contesto per ogni serie e fondo descritto.
Il risultato mette oggi a disposizione una mole notevole di dati ricercabili, con un totale di 16232 schede di unità archivistica. La versione informatica dell’inventario sarà quindi interrogabile, grazie ad una maschera di ricerca amichevole e verrà messa a disposizione per gli utenti, attraverso un accesso locale in sede, presso alcune postazioni della Biblioteca comunale di Castelfranco Veneto, in attesa di poter contribuire, con il conferimento delle schede informatizzate, ad un più ampio progetto di ricerca on-line, che permetta di compiere le ricerche direttamente su web, come siamo abituati a fare, tramite i cataloghi elettronici, con il posseduto delle biblioteche.
Dalla caduta della Repubblica di Venezia al 1950
L’inventario che si presenta riguarda il complesso documentario relativo all’arco cronologico che va dal 1797, anno in cui, caduta la Repubblica di Venezia, iniziano a succedersi le dominazioni straniere, alla metà del XX secolo.
Carte sciolte, fascicoli, quaderni, registri di varie tipologie, volumi, faldoni si sono accumulati in modo piuttosto disordinato nei locali destinati ad uso deposito dalle Amministrazioni succedutesi; il tempo e l’incuria, di cui gli archivi risultano vittima spontanea, hanno reso la situazione più complicata.
Al momento in cui ha avuto inizio il lavoro l’archivio si trovava collocato per la gran parte nel seminterrato di una scuola comunale sita in Borgo Padova, su scaffalature metalliche, ma anche accumulato a terra, lungo i perimetri delle stanze e dei corridoi tra uno scaffale e l’altro; alcuni pezzi stavano in vari locali della Biblioteca comunale, in deposito per esigenze di studio; altri pezzi ancora si trovavano nella vecchia Casa dell’Abaco, locale di deposito afferente alla Biblioteca.
Le condizioni in cui versava la documentazione conservata in Borgo Padova erano diverse: una parte era stata recentemente condizionata in nuove buste; altra parte era costituita da faldoni e registri rovinati dal tempo e dall’umidità e da carte sciolte, accumulatesi nel trascorrere degli anni e mescolatesi, in molti casi senza un criterio che non fosse quello finalizzato al guadagnare spazio sugli scaffali.
Documentazione descritta secondo standard internazionali
Solo dopo aver provveduto ad un suo censimento e ad una sua numerazione, dopo aver inquadrato i contesti politico-istituzionali di riferimento, è stato possibile ipotizzare una struttura, in cui trovassero posto i diversi complessi archivistici, e impostare un riordinamento virtuale.
Alla descrizione di ciascun complesso, impostata secondo gli standard internazionali –
International Standard Archival Description e International Standard Archival Authority Record – è premessa una breve introduzione, in cui si danno informazioni di carattere storico-istituzionale e alcune indicazione in merito alle tipologie documentarie.